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    Caro Pd, dì qualcosa di sinistra: Sea Watch è bloccata in mezzo al mare e tu taci

    Di Giulio Cavalli
    Pubblicato il 21 Giu. 2019 alle 18:52 Aggiornato il 11 Set. 2019 alle 02:34

    Sea Watch e il Pd – Da martedì scorso ci sono 43 persone che caracollano bollendo in mare aperto sulla nave Sea Watch 3, al limite delle acque territoriali italiane, dopo che la nave si è rifiutata di riportare i migranti in Libia non considerandolo un porto sicuro (come, del resto, dicono le inchieste giornalistiche, l’Onu, la Commissione europea e l’Organizzazione internazionale per le migrazioni).

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    E nonostante da giorni si levino voci che chiedono che quei 43 disperati sbarchino presto e vengano messi al sicuro, nonostante Salvini ancora una volta possa giocare a fare il duro con qui poveretti in cambio di un pugno di voti ed esacerbando gli animi già ostili dei suoi elettori accaniti contro gli ultimi, si sente un fragoroso silenzio tramortito da parte del Partito democratico, come se la questione non fosse cosa loro, come se ormai anche loro abbiano fatto il callo a una guerra senza quartiere contro le Ong che il Decreto sicurezza bis ha reso legge.

    Anzi, a ben vedere, di fianco al rumorosissimo silenzio dell’impacciato segretario c’è addirittura chi punta il dito contro gli sbarchi che continuano e i rimpatri che risultano in diminuzione, come a dirci che loro sarebbero migliori nel respingere i bisognosi, di fatto sovrapponendosi alle politiche in corso senza una reale diversa posizione politica.

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    Sea Watch e il Pd – Vi sembra normale? Davvero il Partito democratico ha intenzione di ricostruirsi dalle macerie del renzismo balbettando sul caso della Sea Watch come se fosse difficile capire che quella nave altro non è che il feticcio che serve al ministro dell’inferno per continuare a rimestare nel torbido.

    Davvero il nuovo Pd non riesce a prendere le distanze dalla funesta decisione di Minniti quando, da ministro dell’Interno, provò a convincerci che la Libia fosse davvero uno Stato con cui poter dialogare e stringere accordi?

    Davvero Zingaretti ha intenzione di continuare a cuocere a fuoco lento sul tema dell’immigrazione senza riuscire a prendere una posizione che sia chiara, netta, eventualmente addirittura diversa da quella che arriva da destra sul tema dell’immigrazione dell’accoglienza?

    Davvero Il Partito democratico non ha niente da dire su quelle 43 persone in ostaggio di una politica folle che non alimenta soluzioni ma insiste nel creare un’emergenza che non esiste nei numeri e nella realtà?

    Il Partito democratico, questo Partito democratico, sul tema dell’immigrazione sembra spuntato e logoro, accerchiato dal passato che non vuole disconoscere (è stato Minniti, del resto, a sdoganare per primo il sospetto contro le Ong) e incapace di essere davvero il propulsore di un centrosinistra che la smetta di parlare come la destra o, come negli ultimi tempi, di essere semplicemente un’ombra.

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