Sea Watch Orfini Pd Lampedusa
“Nelle prossime ore prenderemo delle iniziative per cercare di sbloccare la situazione”. Matteo Orfini, ex presidente Pd, anticipa a TPI che, insieme agli altri parlamentari arrivati ieri sera a Lampedusa, ha intenzione di fare qualcosa per ottenere lo sbarco dei profughi della Sea Watch, bloccati davanti al porto dell’isola dopo che la nave ha forzato il blocco ed è entrata in acque italiane.
“Stiamo valutando tutte le opzioni, dialogando con gli operatori della Sea Watch”, dice Orfini. “Faremo qualcosa per far scendere queste persone. Siamo qui per questo”.
Sea Watch bloccata a Lampedusa: la situazione
Orfini parla di una “situazione è surreale e insostenibile”. Il deputato Pd ha raggiunto l’isola ieri sera insieme ad altri parlamentari tra cui Graziano Delrio (Pd) e Nicola Fratoianni (Sinistra italiana).
“La Sea Watch si vede lì, al largo del porto, ed è bloccata. Non le si consente di accedere al porto per ragioni che non esistono”, dice a TPI, che lo ha raggiunto telefonicamente.
“La Capitana è entrata dichiarando lo stato di necessità, cioè l’esigenza per ragioni di sicurezza di far sbarcare i migranti a bordo, che non ce la fanno più”, prosegue Orfini. “Ha anche dato la disponibilità anche a fare un trasbordo, senza entrare in porto, ma la nave è ancora bloccata”.
Il deputato racconta di essersi recato ieri sera alla Capitaneria di porto insieme agli altri parlamentari
“Siamo andati a chiedere conto al Comandante delle decisioni”, dice. “Lui ci ha risposto motivando la situazione con gli ordini che ha ricevuto dai suoi superiori”, spiega. “Abbiamo anche incontrato gli operatori della Sea Watch ieri sera e stamattina. Siamo in contatto con loro e attraverso loro con la nave. Stiamo valutando il da farsi, nelle prossime ore assumeremo iniziative più forti”.
Sea Watch Orfini Lampedusa | La sentenza di Strasburgo
Riguardo alla decisione della Corte di Strasburgo, che ha rigettato la richiesta di uno sbarco immediato dei profughi della Sea Watch, Orfini dichiara: “Non la comprendo. Immagino lo stato in cui possono trovarsi le persone che scappano dai lager e dalla guerra, salgono su un barcone rischiando di morire, vengono tratte in salvo e tenuti per più di dieci giorni su una nave che non è attrezzata per ospitare le persone così a lungo”.
“Io ci sono salito sulla Sea Watch quando era bloccata a Siracusa”, ricorda, “non è una barca in cui ci sono le condizioni per ospitare cinquanta persone per così tanto tempo. Una soluzione emergenziale serve a salvare le persone e a portarle nel porto sicuro nel minor tempo possibile. Quindi è chiaro che questi migranti sono in una condizione di stress fisico e psicologico pazzesco”.
“Non c’è alcuna ragione di tenerli in queste condizioni. Bisogna scindere le due questioni: se si obbietta qualcosa al comportamento della Sea Watch questo riguarda la nave, ma i migranti che sono lì sopra potrebbero essere fatti serenamente sbarcare, tanto più a fronte del fatto che c’è chi si è reso disponibile a farsi carico della loro accoglienza”.
“Non farli scendere è un capriccio politico”, dice Orfini. “Ci sono altri sbarchi, quindi non si capisce la ragione”.
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