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    Sea Watch, la Ong Mediterranea attacca Travaglio: “Ecco tutte le falsità che hai scritto”

    Marco Travaglio
    Di Maria Elena Gottarelli
    Pubblicato il 1 Lug. 2019 alle 10:32 Aggiornato il 11 Set. 2019 alle 02:29

    Polemica sull’ultimo editoriale di Marco Travaglio, direttore de Il Fatto Quotidiano. Sabato 30 giugno l’associazione Mediterranea Saving Humans ha pubblicato alcune precisazioni su quanto scritto dal giornalista torinese all’interno del suo ultimo articolo del 28 giugno.

    Qui, Travaglio puntava il dito contro le navi ONG che solcano il Mediterraneo per trasportare i migranti provenienti principalmente dalla Libia.

    Si tratta del tema caldo della scorsa settimana da quando, mercoledì scorso, la Sea Watch 3 capitanata da Carola Rackete ha forzato il blocco entrando in acque territoriali italiane.

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    Scettico nei confronti della figura della capitana 31enne, Marco Travaglio non ha risparmiato critiche nemmeno alle navi ONG e, in particolare, alla Sea Watch 3.

    Secondo il direttore, l’argomento addotto da Carola Rackete sul raggiungimento del porto sicuro più vicino non sarebbe convincente.

    Travaglio ha argomentato che Carola Rackete avrebbe dovuto “far rotta sul porto sicuro più vicino: cioè in Tunisia o a Malta. Invece ha scientemente deciso di proseguire fino a Lampedusa, per creare l’ennesimo incidente in polemica con le politiche migratorie del governo italiano, secondo il copione collaudato da altre navi della stessa Ong (una saga a puntate: Sea Watch-1, 2, 3 e così via)”.

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    Travaglio ha anche insinuato una possibile malafede delle navi ONG, che “si trovano sempre al posto giusto al momento giusto”.

    Sabato 30 giugno la Mediterranea Saving Humans, associazione legata ad alcune navi ONG del Mediterraneo come la Mare Jonio, ha risposto alla provocazione lanciata da Marco Travaglio con un tweet indirizzato direttamente al giornalista piemontese.

    Nel post vengono riprese alcune citazioni dall’editoriale di Travaglio, con accanto le precisazioni dell’associazione in rosso.

    Nella didascalia al post: “C’è chi ama l’effetto sorpresa e dire sempre la cosa spiazzante. Ma a volte per essere onesti l’unica via è prendere posizione. E magari studiare un po’ prima di fare considerazioni giuridiche, specie quando si parla di vita e di morte. Chi avrà scritto questo mirabile stralcio?”

    Credit: Twitter
    Credit: Twitter

    Si legge, per esempio: “Le navi della società civile si trovano sempre nel posto giusto al momento giusto perché il mare è pieno di piccole imbarcazioni che affondano nel silenzio”.

    “Se l’allusione è alle connivenze con i trafficanti, andrebbe fatta esplicitamente in modo da permettere agli interessati di querelare”.

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    E poi, in merito alla questione del porto sicuro più vicino, l’associazione evidenzia: “La Tunisia non è dotata di centri di prima accoglienza, né ha mai implementato un sistema che garantisca il diritto d’asilo. Il porto sicuro più vicino dal luogo del salvataggio è Lampedusa, non Malta”.

    In ultimo, il post specifica che la Corte Europea di Strasburgo “ha ritenuto che la giurisdizione in Italia fosse in quel momento dubbia e non è in nulla entrata nel merito delle azioni della capitana Carola. Ha altresì disposto che l’Italia prestasse assistenza alle persone a bordo”.

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