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    Migranti: la Procura di Agrigento dissequestra la Sea Watch 3

    Di Veronica Di Benedetto Montaccini
    Pubblicato il 1 Giu. 2019 alle 14:13 Aggiornato il 11 Set. 2019 alle 02:36

    Sea Watch 3 dissequestro | Procura Agrigento | Migranti

    Sea Watch 3 dissequestro – Il procuratore aggiunto di Agrigento, Salvatore Vella, e il pubblico ministero Cecilia Baravelli hanno firmato il decreto di dissequestro della nave Sea Watch, al centro di un braccio di ferro fra magistratura e governo dopo lo sbarco, lo scorso 18 maggio a Lampedusa, di 47 migranti salvati in acque libiche.

    Conclusi accertamenti e perquisizioni sull’imbarcazione della Ong, ferma in porto a Licata, i pm hanno ritenuto cessate le esigenze probatorie. Il provvedimento, subito esecutivo, è stato notificato anche agli avvocati Leonardo Marino e Alessandro Gamberini, difensori dell’unico indagato, il comandante della nave Arturo Centore al quale si contesta il favoreggiamento dell’immigrazione clandestina.

    Gamberini e Marino hanno dichiarato: “Speriamo che ciò valga ad interrompere una campagna diffamatoria nei confronti della Ong Sea Watch di cui si è reso responsabile in più occasioni il ministro dell’Interno italiano”.

    “Il dissequestro della Sea watch 3 da parte della Procura di Agrigento conferma la correttezza dell’operazione di salvataggio operata dall’equipaggio della Ong”, hanno sottolineato i due legali.

    “Il provvedimento arriva anche grazie alla piena collaborazione fornita da noi alla polizia giudiziaria e al fatto che le modalità doverose e necessitate del salvataggio dei naufraghi sono stato pienamente confermate dai documenti fotografici e fonografici, nonché dalle corrispondenti e-mail rinvenute a bordo. In tempi molto brevi la nave potrà riprendere le operazioni di salvataggio”, hanno concluso Gamberini e Marino.

    Sea Watch 3: la ricostruzione del caso

    Sea Watch 3 dissequestro | Cosa è successo

    Il 15 maggio la nave Sea Watch 3 ha soccorso 65 migranti in difficoltà al largo della Libia. Poche ore dopo, Matteo Salvini, vicepremier leghista e ministro dell’Interno, ha emanato una diffida alla nave ad avvicinarsi alle acque territoriali italiane.

    Il 17 maggio le autorità italiane hanno autorizzato lo sbarco di 18 persone. Il giorno successivo, nonostante la diffida di Salvini, la nave è entrata in acque italiane ed è stata posta sotto sequestro dalla Procura di Agrigento [in questo articolo abbiamo spiegato perché la nave è stata sequestrata].

    Nella serata del 19 maggio la Sea Watch 3 è sbarcata nel porto di Lampedusa, scatenando l’ira del vicepremier leghista.

    Da quel momento, è stato anche interrogato il  capitano della Sea Watch 3, Arturo Centore, finora unico iscritto nel registro degli indagati per favoreggiamento dell’immigrazione clandestina dopo il soccorso prestato ad un gommone carico di migranti trasportato a Lampedusa.

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