Scuole, si valuta scenario estremo: chiusura fino a settembre. Ma ci sono altre 2 ipotesi
Sono tre le ipotesi sul tavolo della ministra dell’Istruzione Lucia Azzolina riguardo la riapertura delle scuole, chiuse in tutta Italia ormai dal 5 marzo a causa dell’epidemia di Coronavirus in Italia. La chiusura sarà probabilmente prolungata, come ha spiegato ieri la ministra. “Penso che si andrà nella direzione che ha detto stamane il presidente Conte di prorogare la data del 3 aprile“, ha detto ieri Azzolina a Sky Tg24, ammettendo però che per la riapertura oggi “non è possibile dare un’altra data”. “Tutto dipende dall’evoluzione di questi giorni, dallo scenario epidemiologico. Riapriremo le scuole solo quando avremo la certezza di assoluta sicurezza”, ha sottolineato.
Secondo le anticipazioni di Repubblica, che cita una “fonte di primo livello in Viale Trastevere”, esistono però tre diversi scenari cui il ministero sta lavorando, e da qualche giorno si contempla anche la possibilità che gli studenti non tornino a scuola entro la fine dell’anno scolastico, previsto per 6-10 giugno. Tutto dipenderà da quando arriverà il picco dell’epidemia.
Se questo dovesse arrivare a fine marzo potremmo liberarci del Coronavirus a metà maggio. Se invece dovesse arrivare a metà aprile, tutto slitterebbe all’inizio di giugno. Ma, anche se fossero contenuti i contagi, come avvenuto in Cina, bisognerebbe gestire la fase successiva con molta prudenza e questo potrebbe portare a mantenere la chiusura delle scuole anche per qualche settimana in più.
Così per il momento gli scenari prevedono tre possibilità, che saranno discusse in una riunione il 31 marzo: un rientro dopo Pasqua, mercoledì 15 aprile, ad oggi considerata la più improbabile; una riapertura tra il 4 e il 15 maggio e, infine, la soluzione del mancato rientro fino alla fine dell’anno scolastico. Ma la ministra Azzolina ha garantito che “l’anno sarà messo in sicurezza”.
E sull’ipotesi di una proroga dell’anno scolastico, la ministra chiarisce: “Dipende da come va la didattica a distanza: se funzionerà non abbiamo motivo di allungare l’anno scolastico; sarebbe offendere chi sta facendo tanto in queste settimane, tra l’altro ricompattando la comunità scolastica”.
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