Diventano ufficiali oggi – venerdì 21 agosto – le linee guida dell’Istituto Superiore di Sanità in merito alla riapertura della scuola prevista per metà settembre. “In una prospettiva di possibile circolazione del virus a settembre e nei prossimi mesi è stato necessario sviluppare una strategia nazionale di risposta a eventuali casi sospetti e confermati”, spiega il presidente dell’Istituto superiore di sanità Silvio Brusaferro.
Quando un alunno è positivo
“Un singolo caso confermato di Covid-19 in una scuola non dovrebbe determinarne la chiusura, soprattutto se la trasmissione nella comunità non è elevata, si valuterà la quarantena”. Questo è quanto si legge nel documento ‘Indicazioni operative per la gestione di casi e focolai di Sars-CoV-2 nelle scuole e nei servizi educativi dell’infanzia’, diffuso dall’Iss. (Qui il documento completo).
“Se un alunno/operatore scolastico risulta Covid-19 positivo – si legge – il Dipartimento di prevenzione” (DdP) dell’Asl valuterà di prescrivere la quarantena a tutti gli studenti della stessa classe e agli eventuali operatori scolastici esposti che si configurino come contatti stretti. La chiusura di una scuola o parte della stessa dovrà essere valutata dal DdP in base al numero di casi confermati e di eventuali cluster e del livello di circolazione del virus all’interno della comunità”. Inoltre, “il DdP potrà prevedere l’invio di unità mobili per l’esecuzione di test diagnostici presso la struttura scolastica in base alla necessità di definire eventuale circolazione del virus”.
Le principali misure
Le raccomandazioni fanno chiarezza su come si deve agire quando si trova un alunno con sintomi compatibili con il virus. Dalla tosse, all’affanno, dalla diarrea ai dolori muscolari o con una temperatura superiore a 37,5°: come si devono comportare insegnanti e genitori?
Gli step sono questi: 1. Nell’istituto, bisogna avere una stanza dove isolare l’allievo. 2. Sono loro a contattare pediatra o medico di famiglia che a sua volta, se lo ritiene necessario, richiede il tampone alla Asl. 3. In caso di positività, si valuta l’isolamento di tutti i compagni di classe e dei docenti che hanno avuto contatti con il contagiato nelle 48 ore precedenti. 4. Con un caso, dicono gli esperti, non va automaticamente chiusa la scuola ma il dipartimento di prevenzione della Asl deve valutare la situazione anche in base alla circolazione del virus in quel momento nell’area dove si trova la scuola. Se viene contagiato un docente o un altro lavoratore scolastico si valuteranno i suoi contatti, sempre nei due giorni prima, e si avvieranno eventuali quarantene.
Inoltre, tutte le scuole dovranno nominare un referente, che dialogherà con la Asl. Nei dipartimenti di prevenzione dovrà esserci un medico di riferimento per ogni istituto. Nelle scuole dovranno esserci registri che tengono conto di tutti gli spostamenti di docenti e supplenti nelle classi e di eventuali attività svolte da uno o più alunni fuori dalla propria aula. A ogni bambino verrà misurata la febbre dai genitori la mattina, prima dell’ingresso a scuola.
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