Nel giorno in cui arriva la notizia dello slittamento della riapertura delle scuole superiori dal 7 all’11 gennaio, l’organizzazione Save the Children pubblica un’indagine condotta da Ipsos che analizza opinioni, stati d’animo e aspettative di studenti tra i 14 e i 18 anni. Secondo il nuovo rapporto, il 28% degli adolescenti dichiara che dall’inizio della pandemia almeno un compagno nella propria classe ha smesso di frequentare la scuola.
Tra le cause principali delle assenze durante la didattica a distanza (Dad) la difficoltà di connessione e la mancanza di concentrazione. Più di uno studente su 3 si sente impreparato e il 35% quest’anno deve recuperare più materie dell’anno scorso. Stanchezza (31%), incertezza (17%) e preoccupazione (17%) sono i principali stati d’animo che gli adolescenti dichiarano di vivere in questo periodo. Per quasi la metà (il 46%), quello trascorso finora è un “anno sprecato”.
Sulla base dei dati dell’indagine, possibile stimare che almeno 34mila studenti delle superiori, a causa delle assenze prolungate, potrebbero trovarsi a rischio di abbandono scolastico. Con l’impoverimento delle famiglie, per molti lasciare la scuola significa divenire facile preda di sfruttamento lavorativo.
Secondo Save The Children è “necessario agire subito” per garantire una forma di “ristoro” educativo a tutti gli studenti colpiti direttamente dalla crisi. I giovani guardano con interesse al “Next Generation Fund” (di cui hanno sentito parlare 7 ragazzi su 10) per avere maggiori opportunità per il loro futuro, in particolare per l’ingresso nel mondo del lavoro (30%).
Leggi anche: 1. Scuola, scontro nel governo: riapertura delle superiori rinviata all’11 gennaio /2. “Caro futuro”: la video-lettera di Save the Children dedicata ai bambini, vittime silenziose della pandemia /3. La variante inglese è più diffusa tra i bambini: riaprire le scuole significherebbe favorire il virus (di Selvaggia Lucarelli)