Roma, l’Ama lancia un appello in vista dello sciopero: “Non gettate rifiuti”
“Venerdì c’è sciopero, non gettate rifiuti”: così l’Ama, la municipalizzata dei rifiuti di Roma, si è rivolta ai cittadini attraverso un appello divulgato dall’azienda in una nota stampa.
Questo il testo divulgato alla stampa in cui l’Ama “fa appello al senso civico e alla collaborazione di tutti i romani affinché nella giornata di venerdì 25 ottobre, data in cui è stato indetto uno sciopero si eviti il conferimento delle varie frazioni di rifiuto per non sovraccaricare le postazioni di cassonetti stradali”.
“La municipalizzata – si legge ancora nella nota – invita i cittadini a riprendere il conferimento dei rifiuti dalla giornata di sabato”.
L’azienda inoltre “ricorda che è fatto divieto assoluto di abbandonare sacchetti di rifiuti in terra. La Municipalizzata capitolina per l’Ambiente invita i cittadini a riprendere il conferimento dei rifiuti dalla giornata di sabato. Già dal primo turno di lavoro del 26 ottobre, infatti, il servizio di igiene urbana riprenderà regolarmente su tutto il territorio cittadino”.
Infine, la municipalizzata ricorda i termini dello sciopero che vedrà la società interessata per tutta la giornata di venerdì 25 ottobre: “Per l’intera giornata di venerdì 25 ottobre, come prescritto dalla legge 146/90 (e successive modifiche) e dai relativi accordi sottoscritti con le organizzazioni sindacali, l’azienda assicurerà i servizi minimi essenziali e le prestazioni indispensabili (pronto intervento a ciclo continuo; raccolta rifiuti prodotti da case di cura, ospedali, caserme, comunità recupero tossicodipendenti, pulizia – compreso lo svuotamento dei cestini – di alcune aree di interesse turistico-artistico e museale del Centro Storico, ecc.). Per interventi di emergenza, sarà attiva h24 la Centrale Operativa”.
L’appello ha mandato letteralmente su tutte le furie i cittadini romani, già alle prese con una perenne emergenza rifiuti, che ormai attanaglia la città da mesi.
Sui social, infatti, diversi utenti hanno espresso il loro malumore per l’assurdo appello lanciato dalla municipalizzata di Roma.
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