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    Savona, signora dona 50mila euro alla Croce Rossa per comprare un’ambulanza

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    Il gesto straordinario dopo gli atti di vandalismo e gli insulti a uno dei volontari

    Di Marco Nepi
    Pubblicato il 13 Set. 2019 alle 12:47 Aggiornato il 13 Set. 2019 alle 12:59

    Savona, signora dona soldi per comprare un’ambulanza

    Una signora dona 50mila euro alla Croce Rossa per comprare un’ambulanza. È lo straordinario gesto compiuto a Loano, in provincia di Savona. “Scusate, quanto costa un’ambulanza?”, ha chiesto la donna generosa ai volontari. Poi ha fatto un salto in banca e si è ripresentata alla sede della Croce Rossa di Loano con un assegno da 50mila euro.

    La benefattrice ha legato la donazione alle recenti notizie sui volontari del soccorso, come quelle sugli atti di vandalismo alla pubblica assistenza o gli insulti a un volontario di colore accusato a una sagra di “sporcare la divisa” che indossava.

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    I volontari della Croce Rossa di Loano avevano appunto spiegato alla donna che un’ambulanza costa tra gli 80mila e i 90mila euro e lei ha verificato in banca quanto le fosse possibile donare. “Siamo ancora increduli – è stato il commento della vice presidente Sara Canepa – la donna ha voluto aiutare la nostra associazione che gli è stata vicina in passato, e spera che il suo gesto, alla luce del sole, possa invogliare altre persone a donare”.

    Ma – hanno fatto sapere anche dalla Cri loanese: “Vogliamo ricordare che è possibile anche donare qualcosa di altrettanto prezioso: il proprio tempo”. “Basta recarsi presso il comitato ed informarsi per poter accedere ai corsi per diventare volontario”.

    La Croce Rossa di Loano è stata vittima di un vergognoso episodio di razzismo lo scorso 3 agosto: uno dei volontari, un ragazzo originario del Ghana, è stato insultato per il colore della pelle. La vittima delle offese, Umar Ghuni, 25enne che lavora nel Savonese, assunto regolarmente in una cooperativa, impiega molto del suo tempo al volontariato con la Cri. E proprio mentre indossava la divisa della Croce Rossa quel giorno si è sentito dire: “Sporchi la divisa che indossi”.

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