L’ex sottosegretario alla presidenza del Consiglio dei ministri nei governi Renzi e Gentiloni, Sandro Gozi, è indagato a San Marino. L’accusa nei suoi confronti è quella di aver erogato una “consulenza fantasma” da 220mila euro.
Nel registro degli indagati è stata iscritta anche Catia Tomasetti, presidente di Banca Centrale sammarinese. Secondo le indagini, Gozi e Tomasetti avrebbero indotto, in concorso tra loro, “il consiglio direttivo di Banca centrale di San Marino a stipulare un contratto con Gozi per una consulenza rivelatasi poi fittizia”.
L’indagine è partita a dicembre 2018. La consulenza finita sotto la lente di ingrandimento della polizia giudiziaria aveva come oggetto “l’adeguamento normativo sammarinese per armonizzare i rapporti con l’Unione europea e con le istituzioni estere”.
Per la sua prestazione, Gozi avrebbe ricevuto 12 pagamenti mensili da 10mila euro ciascuno, oltre a un rimborso spese e un premio da 100mila euro una volta che l’accordo con l’Ue è stato sottoscritto.
L’ipotesi di reato nei confronti dell’esponente del Pd è di amministrazione infedele in concorso con Tomasetti. Con la loro condotta, i due avrebbero quindi provocato un danno economico alla Banca Centrale di San Marino.
Secondo l’accusa, fu lo stesso Gozi – quando ancora era sottosegretario con delega agli Affari europei – a presentare Tomasetti al ministro delle Finanze di San Marino come possibile candidata alla presidenza dell’istituto di vigilanza bancaria.
Una volta eletta poi al parlamento sammarinese, la donna ha proposto la nomina di Gozi come consulente, senza informare però il consiglio direttivo della banca centrale del suo rapporto di conoscenza con il politico.
Gozi è candidato alle prossime elezioni europee con la lista En Marche del presidente della Francia, Emmanuel Macron.