A uccidere Saman Abbas, la 16enne di origine pachistana scomparsa da quasi un mese e mezzo a Novellara, nella bassa Reggiana, “è stato lo zio Danish Hasnain”. Arrivano le prime conferme dal 16enne fratello della pakistana sparita, in tribunale a Reggio Emilia, in un’aula a porte chiuse. Iniziato poco prima delle 10 l’incidente probatorio con l’audizione del fratello minorenne di Saman.
Il fratello, rintracciato il 10 maggio mentre stava lasciando l’Italia e da allora in una comunità protetta, era già stato sentito e aveva detto che lo zio gli aveva confessato di aver ucciso la giovane, che si era opposta a un matrimonio combinato e voleva andarsene dalla famiglia, dopo essere ritornata a casa per un breve periodo. L’incidente probatorio serve a “cristallizzare” le sue dichiarazioni.
Lo zio Danish è ricercato in mezza Europa insieme agli altri indagati: i genitori di Saman, Shabbar Abbas e Nazia Shaheen, fuggiti in Pakistan, e il cugino Nomanulhaq Nomanhulaq che pure si presume sia in Europa. L’altro cugino indagato, Ikram Ijaz, unico arrestato della vicenda, ha assistito all’audizione in videocollegamento dal carcere di Reggio Emilia.
Il fratello di Saman è il teste-chiave della Procura, il grande accusatore dello zio 33enne Hasnain Danish, che a suo dire ha ucciso la sorella per poi rifiutarsi di dirgli dov’era seppellita e che ha indicato il movente di questo delitto ordito, a quanto sta emergendo, da più parenti, tra cui i genitori della giovane.
“Sarò soddisfatta quando arriveremo alla fine delle indagini”, ha detto Isabella Chiesi, procuratrice capo reggente di Reggio Emilia, ha commentato alla fine dell’incidente probatorio a cui si è sottoposto il fratello sedicenne di Saman Abbas. Il corpo della diciottenne pachistana non è ancora stato ritrovato e gli inquirenti stanno continuando a cercarlo nelle campagne agricole attorno all’abitazione dove viveva la famiglia.
“È un’indagine delicatissima. Trattandosi di un minore, le esigenze di tutela massima vanno ben oltre la difesa tecnica. Capirete il mio silenzio assoluto”. Così l’avvocata del fratello di Saman, Valeria Miari.