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    Il commento shock di Matteo Salvini sullo sciopero della fame di un gruppo di migranti

    Matteo Salvini. Credit: Facebook/Matteo Salvini
    Di Cristiana Mastronicola
    Pubblicato il 4 Lug. 2019 alle 19:03 Aggiornato il 11 Set. 2019 alle 02:28

    Matteo Salvini e il tweet shock sullo sciopero della fame di alcuni migranti. Il ministro dell’Interno e vicepremier leghista il 4 luglio ha pubblicato su Twitter due post in cui commenta l’azione pacifica messa in atto da un gruppo di migranti in un Centro di Permanenza per Rimpatri siciliano.

    “Da ieri mattina, nel Centro di Permanenza per i Rimpatri di Pian Del Lago (Caltanissetta), 72 ‘ospiti’ (18 dei quali, tunisini, verranno rispediti a casa in giornata) stanno facendo lo sciopero della fame come segno di protesta contro il loro trattenimento presso la struttura…”, ha scritto il vicepremier leghista.

    Sotto al suo stesso tweet, il ministro dell’Interno ha commentato ancora: “Peggio per loro se rifiutano di mangiare, vorrà dire che risparmiamo un po’ di soldi prima di espellerli”. Al termine del commento il solito saluto: l’emoticon di un bacio.

    Sotto al tweet tanti i commenti di plauso al pensiero espresso dal vicepremier, ma tanti anche di disapprovazione. A criticare fortemente il vicepremier leghista è, ancora una volta, Chef Rubio. Il cuoco romano da tempo porta avanti una battaglia sui social contro la politica del ministro dell’Interno.

    Rubio commenta le parole di Matteo Salvini e scrive: “Se questo è un uomo. Nei Cpr dovrebbe starci qualche mese #FelpaPig (soprannome dato dallo chef a Salvini, ndr) così magari la smette di ingozzarsi a scrocco. La tenerezza che fa è sconcertante: a volte mi chiedo come possano stargli a fianco i suoi “colleghi” nonostante lo reputino tutti un coglione. Come je va”.

    Durissimo il tweet di Matteo Salvini contro lo sciopero della fame del gruppo di migranti di Caltanissetta che arriva nei giorni caldi della questione della Sea Watch, che si è conclusa con la decisione del gip di non convalidare l’arresto della capitana Carola Rackete [Chi è Carola Rackete]. 

    Il ministro dell’Interno, che auspicava che il gip convalidasse l’arresto di Rackete, ha commentato aspramente la decisione del giudice per le indagini preliminari di Agrigento: “Per la magistratura italiana ignorare le leggi e speronare una motovedetta della Guardia di Finanza non sono motivi sufficienti per andare in galera. Nessun problema: per la comandante criminale Carola Rackete è pronto un provvedimento per rispedirla nel suo Paese perché pericolosa per la sicurezza nazionale”.

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