Salvini fa propaganda sull’attentato di Kabul, ma confonde i talebani con l’Isis-K
“C’è gente di PD e 5Stelle che vuole dialogare con questa gente, roba da matti”. Il leader della Lega Matteo Salvini ieri è stato uno dei politici italiani più veloci a reagire alla notizia degli attacchi contro l’aeroporto di Kabul, cogliendo l’occasione per riaccendere le polemiche contro il suo vecchio alleato Giuseppe Conte. Nel post pubblicato sui suoi canali social l’ex ministro dell’Interno, alla guida del primo partito del centrodestra in parlamento, sembrerebbe però essere incappato in un discreto scivolone, finendo per confondere due gruppi notoriamente rivali in Afghanistan.
Si tratta dell’Isis-K, ramo afghano del gruppo terroristico che era arrivato a occupare parte della Siria e dell’Iraq tra il 2015 e il 2019 e i talebani, il movimento islamista nelle scorse settimane è tornato al potere in Afghanistan e con cui Conte negli scorsi ha dichiarato che è necessario tenere un “dialogo serrato”.
Un’apertura che Salvini non ha esitato dal condannare a più riprese, anche nel post pubblicato sui suoi canali social già a pochi minuti dalle prime notizie degli attentati, costati la vita ad almeno 85 persone e attribuiti inequivocabilmente all’Isis. Nel suo messaggio, Salvini sembra invece attribuire una qualche responsabilità ai talebani, che nelle scorse ore hanno definito l’azione “un atto terroristico” che dovrebbe essere condannato da tutto il mondo.
L’accusa a Partito democratico e Movimento 5 Stelle era già stata rilanciata in un altro post in cui i due partiti erano accusati di stare dalla parte dei terroristi. “Mentre i talebani portano morte e violenza a Kabul, e colpi di mitragliatrice vengono sparati nei pressi dell’aeroporto, Conte per i 5Stelle invita al dialogo con loro ed esponenti PD esultano per i terroristi islamici al potere. La Lega non ci sta, nessun dialogo coi terroristi”, afferma il post pubblicato poco prima degli attacchi.
Gli attacchi, condotti da due attentatori suicidi e almeno un uomo armato, sono stati rivendicati dall’Isis stessa tramite il proprio organo ufficiale Amaq e attribuiti all’Isis-K, dallo stesso presidente degli Stati Uniti Joe Biden. Già da prima tuttavia era stato ripetutamente dato l’allarme di possibili attacchi da parte di Isis-K contro le operazioni di evacuazione in corso all’aeroporto Hamid Karzai di Kabul, da dove 100.000 persone hanno già lasciato il paese dallo scorso 15 agosto, quando i talebani sono tornati al potere al termine di un’avanzata lampo che ha sorpreso i governi occidentali.
Negli scorsi giorni l’ex presidente del Consiglio e leader del M5S Giuseppe Conte ha ribadito che “non c’è alternativa al dialogo con i talebani”, dopo le critiche piovute da diversi esponenti del centrodestra e di Italia Viva.
“Credo che la situazione sia così seria da non poter essere risolta con uno slogan. In questo ragionamento ho chiarito che la situazione attuale, così drammatica, non contempla altre soluzioni al di dà del dialogo con i talebani. Un’altra guerra non è pensabile, non possiamo lasciare la popolazione afghana nell’angoscia”, ha detto martedì scorso Conte al Meeting di Comunione e liberazione a Rimini. “Nell’arco di 20 anni abbiamo creato una prospettiva. I talebani devono dimostrare di essere aperti al dialogo, le ultime notizie non depongono a favore di un cambiamento dell’atteggiamento. Ma non abbiamo alternative, se non quella di creare nella comunità internazionale un atteggiamento compatto che cerchi di astringere al dialogo i talebani per assicurare protezione e tutela della libertà delle persone che rimangono nel paese. Sono stato tacciato di essere l’avvocato dei tagliagole e un fiancheggiatore dei talebani: finiamola di fare gli scienziati della geopolitica…”, ha aggiunto l’ex premier.
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