Lo sfottò dell’agenzia funebre Taffo a Salvini
“È vero che lei è spacciato?”, recita la locandina pubblicata su Facebook oggi, 22 gennaio, da Taffo Funeral Services. L’agenzia funebre commenta a suo modo il gesto dell’ex ministro dell’Interno che ieri sera si è presentato sotto casa di un cittadino del quartiere periferico Pilastro di Bologna citofonando a una famiglia di origine tunisina di “presunti spacciatori” scortato dalla signora che ha fatto la “segnalazione” e da un gruppo di giornalisti.
Il leader della Lega citofona al presunto spacciatore e chiede di poter salire in casa. In diretta Facebook. Il gesto messo in atto da Matteo Salvini ha indignato il mondo della politica e non solo. Sul caso è intervenuto anche il deputato del parlamento tunisino Sami Ben Abdelaali: “Vergogna, chieda scusa a quella famiglia. Siamo sbalorditi, i rapporti internazionali fra Italia e Tunisia per fortuna vanno bel al di sopra degli incitamenti discriminatori del leader leghista”, ha dichiarato.
I giornalisti di Fanpage.it, invece, hanno intervistato il presunto spacciatore citofonato da Salvini. È un ragazzo di 17 anni. Minorenne. “Io non faccio queste cose, mio padre lavora. Sono minorenne, vado a scuola, faccio la vita normale di tutti gli studenti”, racconta.
Anche l’impresa di pompe funebri Taffo, celebre sui social per le sue insolite iniziative di marketing al limite tra l’esilarante e il macabro, ha voluto commentare la vicenda.