Centinaia di gatti sono stati salvati dal macello grazie all’intervento di un gruppo di animalisti. È successo in Cina, nei primi giorni di dicembre 2018, quando alcuni attivisti hanno scoperto un mattatoio illegale nel nord-est del Paese. La notizia è stata riportata dal South China Morning Post.
Cos’è successo
Il gruppo, che si batte per aiutare gli animali nella città di Tientsin, si era messo sulle tracce di un gattino che, secondo alcuni testimoni che lo avevano avvistato, si era smarrito.
All’improvviso si sono trovati davanti uno scenario raccapricciante. “C’era una casa in rovina, in mezzo al nulla, e sulla strada che conduceva ad essa erano presenti peli, pelli e viscere di animali” avrebbe raccontato una donna, Shi, a Thecover.con.
Quando gli animalisti sono entrati nella struttura, hanno trovato 375 gatti rinchiusi in 24 gabbie piccolissime. Hanno iniziato, così, subito ad aiutare gli animali e le operazioni di soccorso sono durate diverse ore.
Gli attivisti, però, non hanno spiegato come sia stato portato a termine il salvataggio e se, soprattutto, sia stato necessario anche l’intervento della polizia.
In città erano in molti a sapere dell’esistenza del macello illegale, ma nessuno era a conoscenza di dove precisamente fosse. Qualcuno aveva anche provato a cercarlo in diverse aree della regione.
Tutti i gatti, comunque, tranne quattro, sono sopravvissuti e sono stati dati in adozione dalla Capital Animal Welfare Association. La maggior parte di loro aveva subito la castrazione e presentava unghie alquanto corte: dettagli che hanno fatto ipotizzare che i gatti una volta vivessero in casa.
Secondo l’associazione Animals Hong, ogni anno in Cina vengono uccisi quattro milioni di gatti – dieci milioni i cani – per scopi culinari. Mangiare carne di gatto, infatti, è una pratica “normale” nel Paese.
E proprio nell’aprile 2018 due fratelli sono stati arrestati per aver rubato otto piccoli felini. L’obiettivo era venderli a un ristorante per preparare un noto piatto cinese.
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