Sono 488 i giornalisti detenuti in tutto il mondo a causa del loro lavoro. Questo è il nuovo triste record registrato nel 2021 da Reporter Senza Frontiere nel bilancio annuale.
“Mai dalla creazione del rapporto di Rsf nel 1995, il numero di giornalisti detenuti è stato così elevato” è quanto scritto in un comunicato. Si legge anche che l’aumento di giornalisti in carcere è dovuto in particolare a tre Paesi, tra cui la Cina, il paese che detiene il maggior numero di giornalisti (127) anche a causa della crisi a Hong Kong. Segue il Myanmar con 53 reporter in carcere rispetto ai due dello scorso anno. A febbraio i militari hanno preso il potere con un colpo di stato. Al terzo posto c’è il Vietnam (43), e a seguire Bielorussia (32) e Arabia Saudita (31).
Ad aumentare sono anche le donne operatrici dell’informazione detenute. In totale sono 60, un terzo in più rispetto al 2020. In Bielorussia le giornaliste incarcerate sono più degli uomini, 17 a fronte di 15.
Nel 2021, il dossier registra il numero più basso di giornalisti uccisi degli ultimi venti anni: sono 46. Messico e Afghanistan i Paesi più pericolosi con sette e sei uccisioni rispettivamente. Yemen e India ne registrano quattro ciascuno. La diminuzione del numero di assassinii è dovuta, spiega Rsf, alla relativa stabilizzazione dei fronti in Medioriente negli ultimi mesi.