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    Roma, tensione durante sgombero a Testaccio. La presidente del I municipio a TPI: “Serve più dialogo”

    Nella zona sorgono alloggi di fortuna costruiti sul terreno del comune negli anni Cinquanta

    Di Anna Ditta
    Pubblicato il 23 Ott. 2019 alle 13:37 Aggiornato il 10 Gen. 2020 alle 20:19

     

    Roma, tensione durante sgombero a via Caselli a Testaccio. Parla la presidente del municipio Sabrina Alfonsi

    Momenti di tensione tra la polizia locale e alcuni rappresentanti del I municipio e attivisti del sindacato degli inquilini Asia Usb questa mattina a Testaccio, vicino il centro di Roma. I vigili si sono recati sul posto per eseguire uno sgombero in via Paolo Caselli, dove si trovano alcune abitazioni di fortuna costruite su un terreno comunale negli anni Cinquanta.

    “Dopo oltre 70 anni il comune vuole riprendersi l’area senza trovare una soluzione alternativa nonostante sia stato fatto un ricorso al TAR e lo stesso ancora deve pronunciarsi”, sottolinea il sindacato Asia Usb. “La Giunta Raggi, invece di dare a Roma un politica per la casa, crea l’emergenza abitativa sbattendo per strada famiglie con figli senza soluzioni alternative”.

    Famiglie che – peraltro – per anni hanno pagato un affitto al Comune di Roma, come racconta in una video-intervista a TPI Marco, che vive da trent’anni a via Paolo Caselli.

    Sgombero Testaccio, cosa è successo

    La tensione durante lo sgombero a Testaccio è salita quando gli agenti della polizia locale hanno provato a impedire a uno degli abitanti, un uomo anziano, di rientrare nella sua casa. È intervenuta anche la presidente del I municipio di Roma, Sabrina Alfonsi, recatasi sul posto.

    In un primo momento gli agenti hanno impedito anche a lei l’ingresso presso il civico in cui intendevano eseguire lo sgombero, poi la presidente è stata fatta entrare il momento di tensione è rientrato.

    “Serve una modalità più dialogante”, ha dichiarato poco dopo Alfonsi ai microfoni di TPI, sottolineando che l’operazione di sgombero è iniziata senza che il municipio fosse informato.

    Da tre anni – spiega – esiste un tavolo aperto sulla questione col Dipartimento Patrimonio e l’Assessorato all’Urbanistica. “Dopo quanto accaduto stamattina mi sembra ci sia la disponibilità dell’assessore Vivarelli (nuovo assessore al Patrimonio e Politiche abitative, ndr)”, dice la presidente del municipio, che tra domani e dopodomani farà un punto con i rappresentanti dell’assessorato. Ma intanto Alfonsi sottolinea: “Questo cambiamento di assessori e dirigenti certo non facilita i processi decisionali e di programmazione”.

    La polizia locale ha precisato che l’operazione di questa mattina è stata condotta in esecuzione di una delibera dell’Assessorato al Patrimonio riguardante un laboratorio – quindi non abitazioni – sulla quale si era già espresso il Consiglio di Stato.

    Lo stesso Assessorato ha poi fatto sapere che l’area del laboratorio è stata riacquisita.

    “Non si tratta di due sgomberi ma della
    riacquisizione di un’area di proprietà capitolina che rientra in un
    percorso avviato anni fa e riguarda una serie di manufatti abusivi”, precisa l’assessorato capitolino al Patrimonio, dal momento che inizialmente era emersa la notizia dello sgombero di due abitazioni.

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