Sgombero Nuovo Cinema Palazzo, le voci del quartiere
Decine di poliziotti in tenuta anti sommossa hanno sgomberato e sigillato il “Nuovo Cinema Palazzo“, a Roma, nella notte tra il 24 e il 25 novembre 2020 dopo nove anni di occupazione da parte dei collettivi della zona. L’ex cinema storico era stato occupato nel 2011 in seguito alla decisione dei proprietari di trasformarlo in un casinò: gli attivisti e artisti del quartiere San Lorenzo, che sorge non lontano dall’Università Sapienza di Roma, avevano così deciso di opporsi al progetto e di fare dello stabile un luogo di cultura. Negli anni il Nuovo Cinema Palazzo ha ospitato rassegne cinematografiche, spettacoli teatrali, mobilitazioni studentesche a attività a sostegno delle realtà locali, come quella della squadra di calcio femminile Atletico San Lorenzo.
Durante i mesi di pandemia l’ex Cinema, che nel 2019 era stato inserito dalla prefettura di Roma in una lista di 22 palazzi da sgomberare con urgenza insieme a quelli occupati da Casa Pound e Forza Nuova, era stato trasformato in un’aula studio con banchi e sedie distanziati, sia nella piazza antistante all’aperto che all’interno della struttura. La privazione di un luogo di aggregazione nel mezzo della pandemia è uno dei motivi che ha scatenato la rabbia di centinaia di attivisti e abitanti di San Lorenzo, scesi in strada questa mattina per esprimere il proprio sdegno verso la misura decisa dalla giunta Raggi. “Mentre era tutto chiuso abbiamo aperto uno spazio in sicurezza”, afferma Laura davanti alle camionette che presidiano la piazza. È tra i membri più attivi del collettivo, e con rammarico ricorda le attività promosse dal Nuovo Cinema Palazzo a favore delle famiglie che si sono trovate e si trovano in difficoltà durante la pandemia. Ma questa mattina Virginia Raggi si è congratulata con le forze dell’ordine per le operazioni di sgombero che hanno coinvolto anche i locali di via Taranto, a San Giovanni, sede di Forza Nuova, mettendo le due realtà sullo stesso piano.
Per gli occupanti dello stabile essere accomunati al movimento di estrema destra è stato un affronto. “Avete mobilitato un elicottero per sgomberare un teatro. Un temibile teatro. Ma ci siete mai stati, in un teatro? O almeno in un circo, da bambini”, chiede provocatorio uno degli artisti alla schiera di poliziotti in piazza dei Sanniti dopo che un elicottero ha sorvolato per ore la zona. Moltissimi altri protagonisti dell’occupazione hanno partecipato al presidio spontaneo, come Franca Raponi, scrittrice e attivista di 83 anni che, racconta a TPI, ad aprile 2011 aveva presentato proprio al Cinema Palazzo il suo libro “Scintille nella resistenza romana“, che conteneva le “memorie di parecchi partigiani della quinta zona”. Spiega che nell’ultimo periodo la Regione Lazio aveva avviato un tavolo di mediazione per rendere il locale privato un bene comune e premiare l’iniziativa degli attivisti affidando il Cinema al collettivo.
Eppure la giunta Raggi ha deciso alla fine di ridare lo stabile in mano ai proprietari, la società immobiliare “Aurea domus srl”, il cui custode giudiziario Antonio Di Battista proprio qualche giorno fa aveva fatto una denuncia alla Corte dei Conti per un danno erariale di 300mila euro per il mancato introito dei parcheggi che si trovano all’ingresso del palazzo. E adesso con buona probabilità andrà avanti con il progetto originario, quello di costruire un casinò. Ma il Cinema non si arrende: “Questo è un luogo di cultura che serve alla cittadinanza, a San Lorenzo. Un’esperienza bellissima e positiva. Questo sgombero significa che continueremo a lottare, non ci tolgono la parola, non ci tolgono l’aspirazione”, dice Franca.
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