Migliaia di persone si sono riunite nella serata di venerdì 25 febbraio in piazza del Campidoglio, a Roma, per la fiaccolata voluta dal sindaco Roberto Gualtieri, che ha condotto cittadini ucraini e italiani fianco a fianco fino al Colosseo, illuminato con i colori della bandiera di Kiev. “Putin assassino“, “Russia fuori da swift”, “No alla guerra, sì alla pace”, scandivano gli slogan urlati dagli ucraini nelle due piazze, insieme all’inno nazionale, ai cori e ai canti locali.
Negli occhi di molti la rabbia e il dolore per le persone che in Ucraina stanno convivendo con le bombe e missili lanciati dalle truppe russe, la paura per parenti, amici e familiari, il timore che non possano salvarsi.
In piazza tra gli altri anche la comunità di Sant’Egidio, il presidente della Regione Lazio, Nicola Zingaretti, il sindaco di Roma e il segretario del Pd, Enrico Letta, che non ha rilasciato dichiarazioni. “Rimaniamo nel silenzio”, ha detto. Davanti al Colosseo una serie di candele sono rimaste accese a lungo formando un altare attorno a due appelli: “l’Ucraina sta facendo da scudo all’Europa, SOS” , “Basta guerra”.