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    Roma, barista trovato impiccato nel suo locale: “Era depresso per la crisi economica del Covid”

    Di Lara Tomasetta
    Pubblicato il 8 Mag. 2021 alle 13:46

    Ieri, venerdì 7 maggio, un barista di 53 anni è stato ritrovato morto all’interno della sua attività nel quartiere Tiburtino, a Roma. A fare la macabra scoperta sono stati due amici di famiglia. L’uomo, secondo una prima ricostruzione, si sarebbe tolto la vita impiccandosi nel sottoscala del bar, che si trova sulla via Tiburtina nei pressi della stazione.

    Secondo il racconto degli amici che ieri mattina lo hanno trovato senza vita, il 53enne “era preoccupato da tempo, caduto in depressione per le difficoltà economiche che aveva anche a causa della chiusura del suo locale per le norme anti-Covid”. Una spiegazione sulla quale ora indaga la polizia intervenuta nell’esercizio commerciale su richiesta della coppia e della moglie del titolare.

    Quando gli amici hanno avvertito il 113, un’ambulanza è accorsa sul posto, ma per il commerciante non c’era purtroppo niente da fare. La morte dovrebbe risalire alla prima mattinata. Gli amici e la moglie della vittima hanno riferito di aver trovato la serranda alzata a metà. “Usciva tutte le mattine per andare in quel locale – avrebbe spiegato la moglie alla polizia -, è vero che aveva problemi economici”. La polizia però non ha chiuso il caso: sta continuando a indagare per ricostruire le ragioni ed escludere che il suicida (incensurato) fosse finito nelle maglie, ad esempio, di un giro di usurai.

    Secondo il Messaggero, che fa un ricostruzione dell’accaduto, l’uomo era depresso perché non riusciva a riaprire l’attività rilevata da poco. Ieri mattina gli amici del 53enne hanno provato svariate volte a contattarlo al telefono senza, tuttavia, riuscire a parlargli. Lo hanno cercano anche a casa ma invano. Quando i due sono arrivati nel locale hanno trovato la serranda alzata a metà. Per poi scoprire che l’uomo si era impiccato.

    Secondo gli altri negozianti della zona il barista era soprattutto afflitto da “problemi legati alla burocrazia: cavilli che gli avevano impedito di aprire come si deve, dopo che aveva rilevato l’attività nel 2020”.

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