Sono aumentate le segnalazioni di vespa orientalis a Roma. I primi nidi erano stati individuati a fine luglio e finora l’etologo e zoofilo naturalista, Andrea Lunerti, ne ha eliminati quindici all’interno di aree private. Su quelle pubbliche, invece, non può intervenire, come ha spiegato a Repubblica.
L’allarme arriva soprattutto dai quartieri di Monteverde, Prati e dal centro storico della Capitale. Sono così tanti i casi che è diventato difficile gestirli tutti.”Le intercapedini sono i punti preferiti per mettere su ‘casa’. Il caldo ha fatto il resto, creando una situazione favorevole per queste vespe che fino a metà ottobre alleveranno le regine: quelle che l’anno prossimo daranno vita a nuovi nidi”, ha spiegato Lunerti, come si legge su Repubblica.
Questi insetti sarebbero attirati dai rifiuti, soprattutto dalla carne in putrefazione, e sui balconi starebbero portando via il cibo di cani e gatti – le crocchette e non solo l’umido – come segnalato su un gruppo Facebook del quartiere Monteverde.
Le vespe non nidificano tanto sugli alberi quanto nelle fessure dei palazzi. Il timore, infatti, è che possano esserci casi all’interno degli edifici scolastici che da giugno non vedono la presenza di studenti. Lunerti ha anche spiegato che è importante effettuare un controllo prima dell’inizio dell’attività didattica.
I punti più a rischio sono le aree verdi – da Villa Pamphilj, dove sono state già individuate, a Monte Mario – , i palazzi storici – in particolare quelli che non vengono ristrutturati da più tempo – e gli edifici che affacciano sui cassonetti dell’immondizia.