“Quello che non c’è stato è il rispetto. Io vorrei solo rispetto. Ci sarebbero tante cose da dire su quello che è successo ma sarebbe come incappare nello stesso errore che ha fatto lui. Purtroppo è facile dire che io non sono riconoscibile, ma chi mi conosce ha capito chi sono, mi ha causato problemi questa cosa, è stato brutto essere etichettata come lui ha scritto e la cosa triste è che tanti mi hanno detto che lui per salvarsi la faccia ha sacrificato una che non conta niente, che in questo caso sono io. Ma io per rispetto, nonostante tutto, non lo voglio mettere alla gogna come ha fatto lui con me. Perché non me la sento, io non sono fatta così. Per me la morale di tutto questo è che alla fine la giustizia si è fatta un po’ da sola, la verità in qualche modo è venuta fuori a prescindere da un mio intervento”.
A parlare, chiedendo di mantenere l’anonimato, è la ragazza che negli ultimi giorni è finita suo malgrado al centro di un uragano per essere stata insultata malamente dal suo ex datore, Roberto Angelini, frontman della Propaganda Live Orchestra di La7, che la faceva lavorare in nero nel suo ristorante e che per questo è stato multato dalla Guardia di Finanza per 15mila euro.
Riuscire a contattarla è molto difficile perché lei non vuole parlare di quello che è successo. Ripete semplicemente di essere molto dispiaciuta e di desiderare che sulla vicenda cali al più presto il silenzio, con una maturità ammirabile e una delicatezza che dovrebbe insegnare molto a tutti.
“Mi dispiace per Bob Angelini, mi dispiace che abbia fatto questa stupidaggine, che abbia messo in pubblica piazza una cosa che riguardava lui come datore di lavoro e non lui come personaggio pubblico. Quindi io non voglio a mia volta mettere alla gogna il personaggio pubblico quando io il problema l’ho avuto con il datore di lavoro e non con il musicista di Propaganda Live. Io mi sento pulita a non infangare l’immagine pubblica di Bob Angelini, io non ho avuto a che fare con lui come musicista ma come proprietario di un ristorante”.
Insomma, la versione della ragazza è che non vuole fornire versioni. L’unico aspetto per il quale vuole esporsi senza remore riguarda le condizioni di lavoro dei rider. “Io vorrei denunciare la condizione dei fattorini, dire a cosa vanno incontro tutte le sere quando lavorano per strada. Questo lo faccio volentieri perché l’ho fatto e so cosa significa. Se posso sensibilizzare su quanto sia coraggioso fare questo lavoro di questi tempi, lo faccio. E a questo riguardo vorrei dire una cosa che non si dice mai: le donne che fanno consegne sono pochissime, perché è molto duro e rischioso”.
Dopo la rabbia e le lacrime, un tentativo maldestro di riconciliazione rispetto a quanto accaduto (“Non insultatela, altrimenti mi sento in colpa”), infine la rimozione. Roberto Angelini domenica era tornato a parlare su Instagram della multa salata con la quale il suo ristorante – il Kiko Sushi Bar di Roma – è stato sanzionato per lavoro nero dalle Fiamme Gialle.
Il musicista del programma di La7 aveva ringraziato per la solidarietà ricevuta e sottolineato che il post nel quale dava della “pazza incattivita” all’amica che lo avrebbe “tradito” – cioè denunciato – era stato “scritto di pancia” e forse “avrei potuto evitarlo”.
Ma soprattutto Angelini era tornato sul luogo del misfatto perché, tutto preso dai 12mila like di apprezzamento per aver insultato la sua ex dipendente, si era scordato di avvisare che sabato usciva la sua nuova canzone: “L’era glaciale”. Un titolo che potrebbe diventare la colonna sonora perfetta per descrivere la mancata reazione, a questo giro, di tutti i colleghi che giovedì gli avevano invece dato una pacca bonaria sulla spalla per aver fatto lavorare una dipendente senza contratto e senza assicurazione.
Diversi i personaggi molto noti, citati nel dettaglio dal Corriere dello Sport: “Jovanotti ha scelto di rispondere con il simbolo di un cuore rosso, come Elodie che ne ha digitati ben tre. Elio, invece, ha scritto: ‘Ci vediamo domani e ci divertiamo moltissimo’. Emma ha consolato l’amico commentando: ‘Bello mio'”.
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Tra gli altri c’era anche il cuoricino di Ambra Angiolini, cioè la presentatrice del concertone del Primo Maggio, il cui commento era tuttavia stato cancellato dopo ventiquattr’ore. Sembrerebbe perché ritenuto in seconda battuta poco opportuno, ma senza fornire alcuna spiegazione rimane il dubbio che ad animare la retromarcia sia stata la speranza di essere passata inosservata, più che una presa di posizione netta.
Ecco, a proposito di prese di posizione sulla vicenda occorre anche constatare che a sinistra, nel corso dell’ultimo weekend, tutti si sono finti morti: né tra i partiti di quella parte politica per la quale il lavoro dovrebbe essere uno dei principali campi di battaglia né tra le sigle sindacali, nessuno si è minimamente speso in difesa della lavoratrice crocifissa per 72 ore dall’imprenditore famoso che la faceva lavorare in nero.
Mentre Angelini, questa mattina, ha rimosso dalle sue pagine i post incriminati e annunciato di aver lasciato la direzione del suo ristorante. Comunque, per un commento (di Ambra) e due interi post (quelli di Angelini) che scompaiono, una versione dei fatti molto diversa da quella fornita dal musicista è invece comparsa: “C’era una volta un’amica che durante una sera di zona rossa, mentre era in giro a fare consegne a domicilio oltre l’orario del coprifuoco, veniva fermata dalla Guardia di Finanza”.
A far circolare in rete questa ricostruzione sono una serie di amiche della dipendente accusata da Angelini di essere una squilibrata. Tra le altre c’è Flaminia, autrice del post originario, alla quale chiedo se Angelini si sia fatto vivo in questi giorni per scusarsi: “No, perché io penso che lui sapesse che lei non aveva la minima risorsa per ribattere al suo racconto. Per questo le ho detto guarda che lo faccio io un post se tu non parli coi giornalisti”.
E così la storia diventa un’altra, rispetto a quella data in pasto ai social dal proprietario del Sushi Bar con l’occhio languido. Secondo quanto riportato dalle amiche, infatti, una delle sere in cui faceva le consegne per il ristorante, la ragazza è stata fermata dalla Finanza per un controllo mentre era alla guida di un furgoncino.
Dopo poche settimane è stata convocata ufficialmente in una caserma. “A quel punto le è stato chiesto di specificare che turni facesse al Kiko, che contratto avesse, quante altre persone lavorassero come lei in nero”. Ma allora perché Angelini l’ha accusata di essere una traditrice? “Lui le ha dato della ‘pazza incattivita’ perché crede che lei si sia vendicata per il fatto che lui le aveva ridotto i turni di lavoro dopo che si era presa il Covid”.
Mentre prestava servizio in nero per il ristorante, la dipendente è infatti anche stata positiva per qualche settimana al Coronavirus e una volta rientrata a lavoro avrebbe peraltro scoperto di essere stata sostituita da un altro fattorino, vedendosi dimezzare senza preavviso i turni, e quindi la paga: “Ma lui non ha capito che queste due cose sono slegate: lei di fronte alle autorità non poteva certo mentire”.
Rimane il fatto che la ragazza non vuole rilasciare ulteriori dichiarazioni, fornire una sua versione più dettagliata delle condizioni di lavoro in cui si è trovata ad agire per molti mesi senza tutele pur essendo esposta a numerosi rischi dovendo peraltro spostarsi di fretta da una parte all’altra della città, ribattere agli insulti. Sembra molto intimorita, nonostante Angelini abbia infine pienamente riconosciuto le sue responsabilità, si sia scusato pubblicamente e abbia ammesso di aver sbagliato su tutti i fronti. Come mai secondo te? “Perché ha molta paura che possano farle terra bruciata attorno. Considera che lei non ha nemmeno i soldi per pagare un avvocato”.