È l’ennesima morte sul lavoro in un settore pagato poco e con pochi diritti quella di Giuseppe Cannavacciuolo, rider di 47 anni di Sant’Antonio Abate. L’uomo è morto in un incidente stradale ad Angri, nel Salernitano. Venerdì sera era rientrato a casa dopo una giornata di lavoro quando ha ricevuto l’ultima chiamata dalla nota società di delivery per la quale lavora a cui non ha saputo dire di no.
Il suo motorino dopo le 23 si è scontrato con un’auto. Cannavacciuolo è stato portato al pronto soccorso d’urgenza ma non c’è stata nulla da fare, l’uomo è morto nell’ospedale di Nocera Inferiore.
“Un’altra morte bianca in un incidente fatale la cui dinamica verrà chiarita nelle prossime ore. L’ennesima strage silenziosa che ci obbliga a riflettere sulla sempre più precaria situazione italiana della sicurezza sul lavoro, nella fattispecie in un settore come quello del delivery in cui, paradossalmente, la domanda cresce, i rischi per la propria incolumità sono maggiori e le paghe invece sempre più basse”, ha detto il sindaco di Angri Cosimo Ferraioli.
“Un paese può essere definito civile se difende e tutela la dignità della persona sul lavoro e il suo sacrosanto diritto alla sicurezza, qualsiasi sia l’occupazione. Ma l’incidente di ieri sera, come gli altri 1221 solo nel 2021, dimostrano che la strada in Italia è ancora lunga e il tempo per agire sempre più corto”, aggiunge il primo cittadino.