Riceve bolletta da 33mila euro, 75enne colpita da un malore: ora la prima vittoria in tribunale
“Mi ha detto di leggere bene la bolletta e quando mi sono accorta che non c’era scritto 33 euro ma bensì 33mila euro ho dovuto appoggiarmi al banco, perché mi sentivo male”. È il racconto fatto a Il Gazzettino da una 75enne della provincia di Belluno, colpita da un malore nel 2017 dopo aver ricevuto una bolletta monstre da 33.285,19 euro.
Il caso è arrivato in tribunale, dove nelle scorse settimane la signora Grazia Cari, veneta di Mugnai, frazione di Feltre, e il figlio hanno ottenuto una prima vittoria. Il giudice ha infatti dato ragione ai due, che contestavano “ritardi nella fatturazione completamente addebitabili all’ente fornitore”, revocando il decreto ingiuntivo notificato a novembre 2020, in piena pandemia. La maxi fattura, recapitata nel 2017, riguardava i consumi di gas nei dieci anni precedenti, in cui le bollette non erano mai arrivate. Il figlio aveva ripetutamente sollecitato l’ente chiedendo la lettura del contatore, che era stato sostituito dopo il subentro da un precedente contratto, senza aver ricevuto risposta. Secondo il tribunale di Belluno, la compagnia “non ha provato l’effettività dei consumi e la conformità dei corrispettivi applicati a quelli concordati, né il corretto funzionamento del contatore”, oltre ad aver chiesto in diverse occasioni cifre diverse. “Non è chiaro, all’esito del giudizio, come siano stati fatturati importi così elevati per un’utenza riferita ad un’abitazione familiare”, ha detto la giudice nella sentenza.