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    Replica Eni per l’articolo TPI – “Controlli mai fatti in 25 anni”: lo scandalo dell’impianto Eni in Basilicata

    Credit: AGF

    TPI riceve e pubblica la replica Eni per l'articolo pubblicato sul Centro Olio Val d’Agri (COVA)

    Di Redazione TPI
    Pubblicato il 3 Feb. 2022 alle 11:42

    Con riferimento all’articolo  “Controlli mai fatti in 25 anni”: lo scandalo dell’impianto Eni in Basilicata”, precisiamo che in Basilicata Eni ha sempre operato in assoluta osservanza alle normative vigenti in materia di tutela dell’ambiente e nel pieno rispetto delle indicazioni di merito degli Enti territoriali preposti al controllo.

    La società ha definito e completato, secondo quanto prescritto dall’Autorizzazione Integrata Ambientale (D.G.R. n. 627/2011 e ss.mm.ii.) del Centro Olio Val d’Agri (COVA), un sistema di monitoraggio ambientale unico nel suo genere, all’avanguardia in Europa per complessità, numero e modernità delle tecnologie impiegate. Per la sua implementazione, Eni ha coinvolto, professionalità riconosciute nel mondo scientifico e importanti referenze universitarie.

    Il sistema di monitoraggio ambientale del COVA, ad oggi, comprende:

    Il sistema di monitoraggio all’esterno del COVA rileva la presenza di più di 7 punti di monitoraggio per km2, a fronte di una densità abitativa dell’area pari a circa 60 abitanti per km2. Esso consente di raccogliere una mole imponente di dati che costituiscono una preziosa fonte di conoscenza del territorio della Val d’Agri a disposizione delle Istituzioni, degli Enti di controllo e delle comunità locali.

    Quanto alla qualità dell’aria, l’analisi dei dati raccolti negli anni su tutti i monitoraggi effettuati conferma che non solo i valori registrati nell’area industriale di Viggiano sono ampiamente al di sotto dei limiti di legge per tutti i parametri monitorati, ma anche che la qualità dell’aria di Viggiano è significativamente migliore rispetto alla quasi totalità dei centri urbani italiani.

    Inoltre, Eni ha avviato un progetto di monitoraggio della qualità dei prodotti agroalimentari in collaborazione con Coldiretti Basilicata, Azienda Sanitaria di Potenza e Istituto Zooprofilattico Sperimentale di Puglia e Basilicata, che prevede analisi ambientali sulla qualità dell’aria e analisi biologiche sulla carne e sul latte di bovini, nelle aree interessate dalle attività estrattive in Val d’Agri. Dai risultati dei monitoraggi emergono valori analitici molto al di sotto di valori raccomandati dalle normative specifiche del settore.

    Nelle immediate vicinanze del Centro Olio Val d’Agri è attivo “Agrivanda”, un progetto di riqualificazione agricola e biomonitoraggio ambientale con l’ausilio delle api. Nell’ultimo anno sono stati installati 20 alveari distribuiti in 5 postazioni e 200.000 api bottinatrici per 35 km2 di territorio esplorato dalle api. Gli studi sulla qualità ambientale sono condotti in collaborazione con l’Università di Bologna e sono tuttora in corso.

    Attraverso il sito internet e l’app “Eni in Basilicata”, è possibile consultare dati ed informazioni sulla qualità dell’aria e dell’acqua raccolti dalla rete di rilevamento Eni dislocata attorno al Centro Olio Val d’Agri, aggiornati costantemente e a disposizione di tutti.

    In un’ottica di massima trasparenza e pubblicità dei dati, Eni ha realizzato GEA (Geomonitoraggi Emissioni Ambientali), una sala di monitoraggio ambientale con sede a Viggiano, in cui confluiscono i dati provenienti dai punti di rilevamento della rete controllo del Centro Olio Val d’Agri e delle aree afferenti del Distretto Meridionale di Eni.

    In relazione alla Visita Ispettiva ARPAB appena conclusasi, per ognuno degli argomenti evidenziati e citati anche nel vs. articolo, Eni fornirà puntuale riscontro nei tempi e nei modi previsti dalla legge.  Inoltre, Eni ha costantemente fornito evidenze formali circa il rispetto e l’ottemperanza al quadro prescrittivo dell’attuale AIA del COVA rilasciata dalla Regione Basilicata con DGR 627/2011.

    Alla luce di tutto ciò riteniamo ingannevole il titolo “Controlli mai fatti in 25 anni”, nonché fuori luogo alcuni passaggi presenti nell’articolo (“nessuno fino a dicembre – per paura, per quieto vivere, per non ostacolare un grande business – si è mai azzardato a fare qualche verifica”; “Il marchio del proprietario è il cane nero a sei zampe”, ecc.).

    Leggi l'articolo originale su TPI.it
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