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    Remuzzi: “Il vaccino non sopprimerà il Coronavirus, ma ci proteggerà”

    Di Anton Filippo Ferrari
    Pubblicato il 11 Nov. 2020 alle 07:31 Aggiornato il 11 Nov. 2020 alle 07:31

    Remuzzi: “Il vaccino non sopprimerà il Coronavirus, ma ci proteggerà”

    “Tutti i vaccini in dirittura d’arrivo, a cominciare da quello della Pfizer, non sopprimeranno il coronavirus. Per capirci, saranno più simili ai vaccini antiinfluenzali che a quello della Polio. Ci proteggeranno dalla malattia, ma non la faranno sparire”. A dirlo è il professor Giuseppe Remuzzi, direttore dell’Istituto di Ricerche Farmacologiche Mario Negri, in un’intervista al Corriere della Sera. “In questa pandemia, ogni slancio, ogni salto in avanti, si è rivelato fallace – ha proseguito -. La verità è che nessuno di noi ha verità in tasca. Ma si può dire con ragionevole certezza che questi vaccini garantiranno una immunizzazione di massa, e che nel giro di qualche anno la maggior parte degli abitanti della terra avrà la sua dose”.

    Ma a che punto siamo con i vaccini? “Abbiamo almeno otto candidati in fase 3, l’ultimo gradino della sperimentazione. Quindi, è ragionevole pensare che ne arrivino almeno un paio in contemporanea. Non sappiamo se ognuno di essi sarà efficace al cento per cento, e nessuno sarà prodotto in quantità così grandi da soddisfare l’intera popolazione mondiale – ha detto Remuzzi -. Averne più di uno, ci aiuterà ad avvicinarci all’obiettivo di coprire l’intero pianeta, e intanto permetterà agli scienziati di perfezionarli in corso d’opera”. Una volta arrivato il vaccino immunizzerà “gran parte della popolazione ma solo a condizione che vengano mantenute le attuali misure di attenzione. Mascherina, distanziamento sociale, lavaggio continuo delle mani. Al momento, nessun vaccino riuscirà da solo ad estinguere la pandemia”.

    “Il vaccino, le misure affidate alla nostra responsabilità e il tempo. L’effetto combinato di queste tre azioni farà diventare il coronavirus come un raffreddore – ha proseguito il professore -. Un lavoro di Nature prevede che sarà per il 2024. Ma attenzione, meglio non illudersi. Ci sono troppe variabili, troppe cose impossibili da prevedere”. Ciò non toglie che l’arrivo del vaccino sarebbe un colpo al virus non indifferente: “Certamente sì. Oltre a proteggere e a scongiurare quanti più decessi possibili, impedirà anche la trasmissione dell’agente patogeno da una persona all’altra. Avrà anche un effetto indiretto. Durante l’attuale fase di pandemia, potrebbe essere questa la conseguenza più importante”.

    Remuzzi ha poi concluso: “Oggi, il nostro vaccino è la mascherina. Quando arriverà un vaccino vero, saremo ancora più forti. Proprio per questo, ora più che mai è importante non abbandonare le precauzioni. Se tu impedisci la trasmissione del virus, come farà anche il vaccino, riduci l’esposizione di tutta popolazione al virus. E lo neutralizzi, in attesa della sua scomparsa”.

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