Da lunedì l’Italia tornerà a essere quasi tutta gialla, ad eccezione di cinque regioni che saranno in fascia arancione. A deciderlo sono le ordinanze firmate dal ministro della Salute Roberto Speranza sulla base dei dati e delle indicazioni della Cabina di Regia. Secondo il presidente dell’Istituto superiore di Sanità, Silvio Brusaferro, “le curve” di contagi e decessi “decrescono ma molto lentamente. Dunque l’epidemia resta in una fase delicata e non ci dobbiamo rilassare troppo, ma mantenere una grande attenzione”.
Le ordinanze, che entreranno in vigore dal primo febbraio e non dal 31 gennaio come si pensava inizialmente, stabiliscono la zona arancione per Puglia, Sardegna, Sicilia, Umbria e la provincia autonoma di Bolzano. Le altre Regioni e province autonome saranno in area gialla.
Nessuna Regione sarà in zona rossa, passano infatti in arancione Sicilia e Provincia di Bolzano. Tra le aree “arancioni” che diventano gialle ci sono Lombardia e Lazio, di cui si è discusso in questi giorni, ma anche Abruzzo, Calabria, Emilia Romagna, Fvg, Liguria, Marche e Piemonte.
In fascia gialla sono consentiti gli spostamenti anche tra comuni differenti e riaprono bar e ristoranti (fino alle 18). Resta in vigore il coprifuoco dalle 22 alle 5. Rimangono inoltre vietati fino al 15 febbraio gli spostamenti interregionali, anche tra le Regioni gialle. Qui la pagina del ministero della Salute con la classificazione attuale e le regole per ogni zona.
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