La Regione Lombardia rifiuta il presepe donato dalla Campania. Secondo le prime voci, il “no” non è arrivato dal governatore lombardo Attilio Fontana ma da Lara Magoni, esponente di Fratelli d’Italia ed assessora al Turismo e anche al Marketing e alla Moda.
Come riportato da Repubblica, tutto è iniziato quando il governatore campano Vincenzo De Luca ha deciso di donare un presepe alle altre regioni italiane. Due giorni fa sono stati spedi i primi 9 presepi artigianali ma solo 8 di questi sono stati accolti. Milano infatti ha rifiutato il regalo proveniente dalla Campania.
Dalla Campania ci hanno riprovato spedendo il presepe a Bergamo ma questa volta il sindaco Giorgio Gori ha accettato di buon grado il regalo parlando di “un gesto , molto significativo, offre la possibilità di apprezzare la bellezza di un’opera artigianale ricca di storia che valorizza il patrimonio culturale napoletano e le antiche tradizioni. Un gesto che unisce i territori ed esprime un messaggio di speranza in un momento di grande difficoltà collettiva”.
Diversa la versione dell’assessora Lara Magoni che a Fanpage si è detta addolorata per la polemica. “Nessun rifiuto di Milano al presepe offerto dalla Campania. Sono stata io a chiedere di mandarlo a Bergamo, perché prima di essere assessore in Lombardia, sono bergamasca, cristiana, orfana, vedova e senza figli. E passerò il Natale da sola. Bergamo è la mia città e ha sofferto molto per il Coronavirus. Per me il presepe è un simbolo importante e non avrei mai rifiutato un dono così prezioso”. È addolorata Lara Magoni, assessora al Turismo e anche al Marketing e alla Moda della Regione Lombardia, nella giunta del governatore Attilio Fontana.
Ieri sera gli altri presepi sono partiti per Palermo, Lecce, la Calabria e il Lazio. Resta un mistero il niet di Milano: “Se è stato un rifiuto leghista ci sembra strano – dice Gabriele Casillo, presidente delle Botteghe dei presepi – perché nel 2017 fu proprio Salvini a commissionarci un presepe per nonna Peppina, l’anziana terremotata che perse la casa “. Anche quello fu un presepe ” regalato”: ma a offrirlo furono le botteghe di San Gregorio, non l’allora ministro dell’Interno.