La Regione Lazio è una delle poche in cui, almeno all’inizio, non si sono riscontrati problemi con la campagna di vaccinazioni contro l’influenza. Le dosi erano arrivate come previsto sia ai medici di medicina generale, che hanno iniziato a vaccinare i pazienti appartenenti alle fasce più vulnerabili, sia alle farmacie, nel rispetto della quota del 4,5 per cento. Ma nelle ultime settimane qualcosa è cambiato: le ultime 500mila dosi, attese per il 9 novembre, non sono mai arrivate a Roma, e ora la Regione accusa pubblicamente la famosa casa farmaceutica Sanofi Pasteur per le mancate forniture.
“I ritardi nella campagna vaccinale del Lazio sono attribuibili esclusivamente alla mancata fornitura di circa 500mila dosi di vaccino Vaxigrip tetra da parte della società Sanofi Pasteur che si è aggiudicata la gara per fornire 1,4 milioni di dosi e finora ne ha consegnate 823mila. Mancano all’appello oltre 500mila dosi”, denuncia in una nota l’Unità di crisi Covid-19 regionale. “La Sanofi è stata già diffidata da parte della Centrale acquisti regionale a consegnare tutto ciò che è stato contrattualizzato ed ora è stata attivata anche l’avvocatura regionale”.
Secondo l’Unità di crisi, nessun ritardo può essere attribuito alla Regione Lazio “che è stata tra le prime regioni italiane a bandire la gara con tutto il dovuto anticipo”. Ad ogni modo, il “ritardo nelle forniture sta causando un notevole rallentamento della campagna di vaccinazione e disorientamento degli utenti, soprattutto la fascia degli ultra 65 anni”.
La nota aggiunge che per è “prevista per oggi invece la consegna di oltre 66mila dosi dell’altro vaccino previsto dalla gara della società Seqirus il Flucelvax tetra che verrà immediatamente distribuito ai medici di medicina generale e i rimanenti 22mila dalla prossima settimana a completare la fornitura prevista”. In ogni caso, l’Unità di crisi sottolinea che, ad oggi, “nel Lazio sono stati somministrati oltre un milione di dosi di vaccino antinfluenzale superando la precedente stagione vaccinale”.
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