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    Reddito di cittadinanza alla ex brigatista Federica Saraceni: ai domiciliari con 623 euro al mese

    L'ex brigatista Federica Saraceni accanto al giuslavorista ucciso Massimo D'Antona

    Condannata a 21 anni e 6 mesi per l'omicidio del giuslavorista Massimo D'Antona

    Di Maria Teresa Camarda
    Pubblicato il 30 Set. 2019 alle 13:22 Aggiornato il 30 Set. 2019 alle 19:27

    Reddito di cittadinanza da 623 euro all’ex brigatista Federica Saraceni

    Reddito di cittadinanza all’ex brigatista Federica Saraceni, condannata a 21 anni e 6 mesi per l’omicidio del giuslavorista Massimo D’Antona. La donna, romana di 49 anni, è agli arresti domiciliari e vive nella sua casa con due figli. La sua famiglia si trova sotto la soglia di povertà. Per questo, da agosto, l’Inps ha dato l’ok al sussidio e ogni mese riceve un assegno di 623 euro.

    Protestano i parenti delle vittime dei terroristi. “Ho provato un grande senso di ingiustizia. Non sempre quello che è legale è giusto”: ha detto a Radio Capital Olga D’Antona, la vedova del giuslavorista. “L’ingiustizia non la subisco io, ma – aggiunge – la subiscono tutti i cittadini. La norma va rivista”.

    A denunciare il caso è il quotidiano La Verità. Ma, in attesa di verifiche legali, sembra tutto regolare e la donna avrebbe davvero diritto al reddito di cittadinanza, secondo i parametri della legge che ha introdotto il sussidio a marzo scorso.

    Il presidente dell’Inps, Pasquale Tridico, è intervenuto sulla questione. “Stiamo verificando. I requisiti reddituali, patrimoniali e occupazionali, requisiti che competono all’Inps, ci sono”. “La norma – ha aggiunto – prevede che se la persona ha ricevuto una condanna nei dieci anni precedenti c’è il blocco” per il Reddito, “lei l’ha ricevuta 12 anni fa. Basta leggere la legge”.

    La condanna dell’ex brigatista risale a più di 10 anni fa rispetto alla richiesta del sussidio e la pena viene scontata nella propria abitazione, quindi in uno stato che non è “a totale carico dello Stato”. E non può ottenere il sostegno chi è sottoposto “a misure cautelari personali”, ma non è questo il caso, visto che Federica Saraceni è già condannata.

    In base alla legge, l’ex brigatista col reddito di cittadinanza è anche in attesa della chiamata di un navigator con un’offerta di lavoro.

    L’omicidio di Massimo D’Antona

    Era il 20 maggio 1999 quando un commando uccise il giuslavorista Massimo D’Antona in via Salaria, a Roma. Federica Saraceni, figlia dell’ex magistrato Luigi, fondatore di Magistratura democratica e parlamentare con Pds e Verdi, in primo grado era stata assolta dall’accusa di omicidio. La seconda Corte di assise di Appello di Roma, invece, le ha inflitto complessivamente 21 anni e 6 mesi di reclusione, disponendo anche nei suoi confronti la decadenza della potestà genitoriale.

    Reddito di cittadinanza all’ex brigatista, le reazioni della politica

    “O la chiariscono o la ritirano. O fermiamo i lavori del Parlamento”: Matteo Salvini ha risposto così all’Ansa sul reddito di cittadinanza che sarebbe percepito dall’ex terrorista Federica Saraceni.

    “Il reddito di cittadinanza all’ex brigatista Federica Saraceni condannata per l’omicidio di Massimo D’Antona è un insulto intollerabile per i parenti della vittima e per tutte le persone perbene”. È l’accusa dei capigruppo della Lega di Senato e Camera, Massimiliano Romeo e Riccardo Molinari. Che annunciano: “La Lega non parteciperà a nessun lavoro d’aula e di commissione finché il governo non spiegherà questo scandalo e questa ingiustizia sarà sanata”.

    “Lo scandalo del reddito di cittadinanza all’ex brigatista Federica Saraceni, condannata per l’omicidio di Massimo D’Antona, è causato anche della bocciatura in Parlamento dell’emendamento di Fratelli d’Italia per escludere dai beneficiari del reddito di cittadinanza chi è stato condannato per gravi reati penali”. È quanto scrive su Facebook il presidente di Fratelli d’Italia, Giorgia Meloni.

    “Con l’attuale norma – aggiunge – anche ladri, pedofili e stupratori, oltre ad assassini e terroristi, percepiscono l’assegno da parte dello Stato. Una follia che Fratelli d’Italia aveva segnalato in totale solitudine. Ora il Governo vari urgentemente una norma per fermare questo scempio”.

    E la presentazione di un’interrogazione arriva anche dal Pd. “Il caso della brigatista Saraceni che attualmente può percepire il reddito di cittadinanza, rende chiaro che la norma è sbagliata e su questo punto bisogna intervenire. Ho presentato una interrogazione sul caso”. Lo ha scritto su Twitter la deputata dem, Marianna Madia.

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