“Una grande vittoria dello Stato”: la presidente del Consiglio Giorgia Meloni saluta con soddisfazione la notizia di questa mattina dell’arresto di Matteo Messina Denaro, boss di Cosa Nostra latitante dal 1993 e protagonista – tra l’altro – delle stragi di Capaci e Via D’Amelio, per le quali è stato condannato all’ergastolo.
“Abbiamo dimostrato di non arrenderci di fronte alla mafia”, esulta la premier, che rivendica la decisione del governo sull’ergastolo ostativo: “La prevenzione e il contrasto della criminalità mafiosa, come attesta il fatto che il primo provvedimento dell’Esecutivo ha riguardato il regime penitenziario duro per i mafiosi, continueranno ad essere una priorità assoluta di questo Governo”.
Poi in serata, in un’intervista su Rete 4, ha aggiunto: “Gli italiani si autoflagellano. Dicono: ‘Avete trattato’. Perché avremmo trattato? Qualcuno vorrebbe dire che non abbiamo magistrati, forze dell’ordine che non siano all’altezza di sconfiggere la mafia? E’ una tesi che non sosterrò mai. Non c’è bisogno di mettersi d’accordo con la mafia per batterla”.
“Si dice che tutti sapevano dov’era e lo hanno preso ora che c’è questo governo – ha proseguito -. Quindi la tesi era che finché c’era la sinistra al governo non lo andavano ad acchiappare? Quelli che sostengono questa tesi, per paradosso sono quelli che al governo ci stavano. Cosa ci stanno dicendo, che tutti sapevano dove si trovava ma gli altri partiti al governo non sono andati a prenderlo? Non lo so. Io posso garantire che oggi c’è un governo di centrodestra e questo latitante è stato preso. Io credo che questo dipenda dal valore e dalla capacità degli inquirenti”. Meloni prosegue: “Trattativa con la mafia? Non capisco. Abbiamo difeso il carcere duro, il primo provvedimento di questo governo è stato la difesa del carcere duro. Messina Denaro andrà al carcere duro perché esiste ancora grazie a questo governo. Quindi su cosa avremmo fatto la trattativa?”.
Una giornata storica per l’Italia, che ha smosso anche il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella: dal Quirinale ha telefonato al ministro dell’Interno Matteo Piantedosi e al Comandante dell’Arma dei Carabinieri del Ros di Palermo Pasquale Angelosanto per esprimere le proprie congratulazioni per l’arresto del boss. Dal Viminale espressa “grandissima soddisfazione” per un risultato “storico nella lotta alla mafia”.
“Dopo trent’anni di latitanza è finito in manette il superboss Matteo Messina Denaro. È con profonda emozione che ringrazio le donne e gli uomini dello Stato che non hanno mai mollato, confermando la regola che prima o poi anche i più grandi criminali in fuga vengono braccati e assicurati alla giustizia. È una bella giornata per l’Italia e che serve da ammonimento per i mafiosi: le istituzioni e i nostri eroi in divisa non mollano mai”, riferisce il vicepremier e ministro delle Infrastrutture Matteo Salvini.
“Arrestato Matteo Messina Denaro! Complimenti alle forze dell’ordine, alla magistratura, alle migliaia di persone che ogni giorno, in silenzio, lavorano per difendere la giustizia. Grazie ai Ros ed ai magistrati per il loro lavoro!”, scrive su Twitter il ministro della Difesa Guido Crosetto.
Il segretario uscente del Pd Enrico Letta fa i “complimenti alle Forze dell’Ordine, alla magistratura e a tutti coloro che hanno reso possibile” la cattura del boss: “La mafia alla fine perde sempre. Un messaggio fondamentale di questo storico 16 gennaio”.