Ravanusa, indagati i vertici Italgas per l’esplosione dell’11 dicembre
I vertici regionali e nazionali di Italgas sono stati iscritti al registro degli indagati per la tragedia di Ravanusa, dove quattro palazzine sono state rase al suolo da un’esplosione, uccidendo nove persone, tra cui una donna al nono mese di gravidanza. Sono stati dieci gli avvisi di garanzia notificati dai carabinieri per disastro colposo e omicidio colposo plurimo, nell’ambito dell’indagine sui crolli avvenuti l’11 dicembre scorso.
Secondo il procuratore capo di Agrigento, Luigi Patronaggio, si tratta di un atto dovuto per eseguire un accertamento irripetibile martedì prossimo nel luogo della tragedia, come confermato da Italgas. “La società, nel prendere atto di tali provvedimenti, conferma la massima collaborazione nel corso delle prossime attività a supporto agli inquirenti, come ha fatto fin dall’inizio”, ha detto in una nota Italgas Reti.
Il 4 gennaio, prenderanno il via gli scavi sotto i resti dei palazzi crollati a via Trilussa per valutare le condizioni della rete di metano e verificare se eventuali malfunzionamenti siano da attribuire alla mancata manutenzione.
La tragedia che era stata preceduta da numerose segnalazioni nell’ultimo anno: già nove mesi fa diversi residenti di edifici situati a poche decine di metri dalla zona dello scoppio avevano riportato alle autorità un forte odore di gas.
Nel 2014 stessa Italgas, all’epoca commissariata, era stata sottoposta a un procedimento di prevenzione in cui era emerso situazioni di rischio “gravi” nell’area di Agrigento. Situazioni che, ha specificato l’azienda, “sono state sanate laddove necessario” e non riguardavano la rete di Ravanusa.