Ragazzo ucciso a Roma, madre denuncia il figlio: “Meglio in galera che tra gli spacciatori”
“Meglio in galera che tra gli spacciatori”: con questa motivazione la madre del killer di Luca Sacchi, il ragazzo ucciso a Roma lo scorso 23 ottobre nel quartiere Appio Latino, si è presentata in commissariato presentando una denuncia nei confronti del figlio.
È giovedì pomeriggio quando Giovanna Proietti varca la soglia del commissariato San Basilio e comunica ai poliziotti di essere convinta che il figlio 21enne Valerio Del Grosso abbia “fatto una cazzata”.
La denuncia della madre è decisiva per le indagini sulla morte di Luca Sacchi, il personal trainer freddato davanti a un pub forse per questioni di droga. Poche ore dopo, infatti, Valerio Del Grosso viene rintracciato in un hotel di Tor Cervara, dove tentava di nascondersi, e arrestato con l’accusa di omicidio.
La donna ha capito che il figlio potesse essere implicato nell’omicidio di Luca nel momento in cui non è rincasato. Così ha contattato un amico, che ha rivelato cosa era accaduto al figlio. Valerio, infatti, era tornato a vivere con la sua famiglia a Casal Monastero, nei pressi del quartiere San Basilio, dopo la fine della relazione con la sua compagna, dalla quale aveva avuto una bambina, che ora ha sei mesi.
La relazione tra i due è terminata dopo Valerio ha picchiato la sua compagna, la quale è finita in ospedale con 40 giorni di prognosi per una lesione al timpano.