La Procura della Repubblica di Como ha deciso di aprire un’indagine d’ufficio sulla morte di una ragazza di 33 anni, che stava per diventare madre. La giovane donna era infatti al nono mese di gravidanza quando ha avvertito un forte malore e, nonostante le tempestività dei soccorsi, è poi deceduta. Sul posto sono arrivati i carabinieri e poi il magistrato di turno, che ha deciso di volerci vedere più chiaro sulla vicenda.
La tragedia è avvenuta nella mattinata di sabato 17 febbraio. Una ragazza di origine pakistane e residente a Mariano Comense, in provincia di Como, ha avvertito un primo malore, a cui però non ha dato troppa importanza. Nonostante fosse al nono mese di gravidanza, non ha infatti ritenuti necessario allentare il ginecologo o rivolgersi al pronto soccorso. Intorno alle ore 15, però, il marito ha sentito un forte tonfo provenire dalla stanza accanto, dove c’era la moglie. È corso a vedere cosa fosse successo e l’ha trovata sdraiata sul pavimento, priva di sensi. L’uomo ha immediatamente chiamato il 118 e dall’agenzia regionale di emergenza e urgenza hanno inviato un’ambulanza e un’automedica nel minor tempo possibile.
I soccorritori hanno provato a rianimarla, ma subito si sono resi conto che già non c’era più nulla da fare. Hanno quindi provato a valutare l’ipotesi di un trasferimento in ospedale per indurle il parto e provare almeno a salvare il bambino, ma poi si sono accorti che anche lui non dava già più segni di vita.
La causa del decesso risulta infatti ancora sconosciuta: i sanitari ipotizzano una gestosi di cui la donna non ha colto i sintomi. Per questo il magistrato ha deciso, d’ufficio, di aprire comunque un fascicolo al fine di individuare le cause del decesso.