Raffaella Carrà se ne è andata ieri, lunedì 5 luglio, a 78 anni, lasciando un vuoto non solo in chi la conosceva bene, ma in chiunque aveva avuto modo di apprezzare il suo lavoro e le sue infinite capacità. L’artista aveva fatto trapelare sempre poco della sua vita privata, senza rendere pubblici i dolori che aveva vissuto.
All’epoca dell’amore con Sergio Japino, la Carrà provò a rimanere incinta, ma durante una visita il ginecologo le disse che ormai era troppo tardi. Raffaella scelse di non cercare la gravidanza in altri modi – strade percorse invece felicemente da altre donne – e così ha declinato il suo spirito materno adottando 12 bambini a distanza i tutto il mondo.
Il tema delle adozioni a distanza, a lei molto caro, la spinse a condurre, nel 2004, uno speciale alla tv spagnola chiamato Contigo e, successivamente Amore, programma televisivo del 2006.
“Se (i figli, ndr) non sono venuti cosa devo fare? – ha confidato di recente – Non mi sono mai accanita e ho accettato quello che madre natura ha scelto per me. La dimensione genitoriale, in fondo, si può vivere in tanti modi. Io, per esempio, non ho mai smesso di adottare bimbi a distanza. Ogni anno mi arrivano le loro foto e vederli crescere mi rende felice. E poi ho due nipoti dei quali mi occupo e ai quali faccio da ‘babbo’ visto che mio fratello non c’è più”.