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Raffaele Sollecito si schiera al fianco di Alberto Stasi: “Ho sempre creduto nella sua innocenza”

Raffaele Sollecito Alberto Stasi

L'uomo, che trascorse quattro anni di carcere per il delitto di Meredith Kercher prima di essere assolto, si dice sicuro che sul delitto di Garlasco vi è una "verità per niente chiara"

Di Niccolò Di Francesco
Pubblicato il 12 Mar. 2025 alle 17:47 Aggiornato il 12 Mar. 2025 alle 17:49

Raffaele Sollecito, accusato di aver ucciso Meredith Kercher, delitto per il quale, dopo aver trascorso quasi quattro anni in cella, è stato assolto in appello difende Alberto Stasi dopo la notizia della riapertura del caso riguardante l’omicidio di Chiara Poggi. Pur sottolineando che il suo e quello di Stasi “sono casi diversi”, Sollecito all’Ansa afferma “avere sempre creduto nella sua innocenza”. “Gli ho anche scritto una lettera in carcere ma non so se l’abbia ricevuta” ha aggiunto.

Secondo Sollecito sul delitto di Garlasco vi è una “verità per niente chiara”: “Mi rivedo in qualche modo in quella vicenda anche perché pure sotto alle unghie di Meredith c’erano dei capelli e venne individuata una macchia probabilmente di sostanza organica ma mai analizzata”. Sollecito sostiene che nei casi in particolar modo mediatici, come il suo o quello di Chiara Poggi, “c’è la volontà da parte di chi indaga di dare una risposta alle vittime anche correndo il rischio di non rispettare la verità dei fatti. Però il prezzo da pagare per chi viene coinvolto da innocente come me è inimmaginabile. Ti rimane addosso un’immagine negativa che non abbandona più”.

Leggi anche: Dall’omicidio di Chiara Poggi alla condanna di Alberto Stasi fino alla nuova indagine: la ricostruzione del delitto di Garlasco
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