Il racconto di due delle sei donne che hanno denunciato Alberto Genovese
“Ho impressa la sua faccia mentre rideva e godeva del fatto che piangessi”: è il racconto proposto a Non è l’Arena da Martina Facchini e Ylenia Demeo, due delle sei donne che hanno denunciato di essere state drogate e violentate da Alberto Genovese.
Nella trasmissione, andata in onda su La7 nella serata di domenica 5 febbraio, la 20enne Ylenia Demeo, modella ed ex fidanzata dell’imprenditore, Martina Facchini, studentessa di 22 anni, hanno deciso di mostrarsi per la prima volta al pubblico per mostrare che non bisogna avere paura di denunciare.
Le due giovani, così come le altre ragazze, hanno racconto di aver partecipato alle feste di Genovese, dichiarando di non ricordare nulla. Solo dopo l’arresto dell’imprenditore, in seguito a una denuncia di stupro, infatti, le due hanno capito di essere state a loro volta drogate e violentate da Genovese.
“Ho iniziato a realizzare che anche a me era successa la stessa cosa perché, dopo aver frequentato Genovese, mi ero svegliata con dei buchi temporali e dei dolori atroci addosso” ha raccontato una delle due ragazze presenti in studio.
“Tutti sapevano quello che accadeva, ma tutti lo temevano perché era potente e offriva tutto e tutti” ha affermato Yelania, che ha denunciato Genovese di averla stuprata la sera del 9 ottobre: “Piangevo e gridavo e lui rideva, a lui piaceva vedermi piangere ed urlare. Godeva. Sono scappata”.
“Di base era bravissimo, buffo, intelligente, ti prendeva con la testa” ma “si trasformava quando non dormiva per due, tre giorni, strafatto di cocaina, si incupiva e delirava” è stato il racconto dell’altra ragazza, Martina, che ha aggiunto: “Pensavo, ok Alberto è un po’ feticista, gli piace giocare con le corde, legare”, ma la ragazza prima non collegava “con i miei buchi temporali nelle notti passate con lui”.
Secondo le ragazze, inoltre, Genovese “era paranoico, ingigantiva tutto, sentiva rumori strani, passi che si avvicinavano o voci che gli dicevano che era una persona cattiva”.
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