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    Si prostituisce per pagarsi gli studi ma finisce male: quattro arresti. I nomi

    Di Marco Nepi
    Pubblicato il 6 Dic. 2022 alle 12:22 Aggiornato il 6 Dic. 2022 alle 12:50

    Si prostituisce per pagarsi gli studi ma finisce male: quattro arresti. I nomi

    Da un’aggressione ai danni di una 17enne è affiorata un’orribile storia di prostituzione di una minorenne tra il Salento e il Barese. Quattro le persone arrestate: tre donne e un uomo di Maglie che aveva il ruolo di autista. La 17enne aggredita ad Andria ha consegnato ai carabinieri e inserito nell’ordinanza di custodia cautelare firmata dalla gip del tribunale di Trani, Carmen Anna Lidia Corvino, i quattro “protettori” finiti dietro le sbarre.

    “A Monopoli siamo state circa una settimana dove venivano quotidianamente clienti. Lavoravo con un altro nome. Ho fatto 13mila euro. Dieci minuti con me erano 100 euro mentre un’ora di rapporto 500 euro”, ha raccontato la giovane.

    In carcere sono finite le gemelle Francesca e Federica Devito, 22 anni, di Toritto, Marilena Lopez, 32 anni, di Bari, ma residente a Napoli; e Andrea Passaro, 26 anni, di Maglie, che aveva solo il ruolo di autista.

    La testimonianza

    Nelle 42 pagine di racconto della 17enne si leggono frasi che sembrano candide confessioni di una adolescente che ha trascorso i primi mesi dell’anno tra B&B, alberghi e case vacanza dislocati in diverse province pugliesi senza disdegnare trasferte a Milano in hotel e club privé. Le due donne che avrebbero gestito clienti, orari, luoghi e costi degli incontri a luci rosse vengono catalogate come escort dalla vittima.

    Due sorelle gemelle di 23 anni che senza alcun tipo di scrupolo – emerge dalle carte dell’inchiesta – avrebbero gestito ragazze poco più che bambine come merce da piazzare in base alle richieste di chi ne reclamava performance e compagnia.

    In un’occasione, accompagnata dall’autista delle 23enni, la ragazzina raggiunge Barletta dove in un B&B ci sono le due. “Si prostituivano insieme: 100 euro a testa”, riferisce a chi indaga e aggiunge: “Loro hanno iniziato a lavorare avendo dei rapporti sessuali con dei clienti mentre io mi chiudevo in bagno quando entravano i clienti. Sono stata con loro fino a mezzanotte e ho visto che hanno guadagnato mille euro”. Poi da quelle toilette è venuta fuori entrando in chat whatsapp in cui circolava “la lista del tipo di rapporto sessuale che i clienti preferivano (come ad esempio mistress), scegliendo con quante ragazze stare”.

    I rapporti tra Monopoli e Lecce

    La 17enne trascorre settimane e giorni a Monopoli e Lecce spostandosi a Trani e Bisceglie ma quando si rende conto che le sorelle non versano i soldi pattuiti decide di lasciare tutto. È stato allora che sono arrivate le prime intimidazioni. “Le due gemelle mi hanno minacciato dicendo testuali parole: “Con noi hai imparato a lavorare, quindi o muore il mestiere o muori tu. Sono dovuta partire per Milano”, racconta, dove tra insulti e botte aveva una media di “15 clienti al giorno”. “Specifico – mette a verbale – che mi sono prostituita per dare metà dei soldi a mia madre, visto che la mia situazione famigliare economica non è delle migliori, mentre l’altra metà dei soldi volevo conservarli per potermi pagare la scuola e l’università”.

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