Professore della Sapienza si masturba durante gli esami: nessuna sospensione, solo un richiamo verbale
La prima rettrice in quasi 700 anni di storia dell’università La Sapienza non ha preso provvedimenti disciplinari nei confronti di un professore accusato di essersi masturbato di fronte agli studenti, mentre era collegato in videoconferenza per una sessione d’esami. L’incidente, avvenuto sei mesi fa, sarebbe stato “frutto della stanchezza causata dagli esami online”, ha scritto il professore in una lettera di scuse, secondo quanto riportato oggi da Federico Marconi e Vanessa Ricciardi su Domani.
“Doveva essere un momento di pausa, ma purtroppo non mi sono accorto che la videocamera fosse rimasta aperta”, ha detto nella lettera inviata dopo la denuncia degli studenti al garante degli studenti e alla presidente del Comitato unico di garanzia, che includeva un video dell’accaduto.
Una “vera e propria molestia” l’hanno definita gli studenti, che a marzo hanno scritto alla rettrice Antonella Polimeni, diventata lo scorso novembre la prima donna a essere eletta alla guida di una delle università più antiche del mondo, protestando contro l’assenza di provvedimenti in aggiunta al richiamo verbale rivolto al docente.
“Lasciare che un caso simile si assolva con un mero ammonimento verbale è una mancanza di considerazione per tutti gli studenti e le studentesse che durante lo svolgimento degli esami orali, con un atto simile, sono stati del tutto mancati di rispetto nei confronti dell’impegno e della serietà con cui stavano affrontando la prova d’esame”, hanno scritto. Alla lettera la rettrice non ha ancora risposto, secondo quanto riporta Domani, mentre il docente ha continuato a tenere corsi.
L’impegno della nuova rettrice nei confronti delle molestie e delle questioni di genere è già stato oggetto di altre critiche da parte negli ultimi mesi. A marzo Polimeni aveva infatti nominato consigliera di fiducia per sostenere le vittime di molestie sessuali Simonetta Matone, magistrata minorile accusata da alcuni gruppi studenteschi di omofobia per aver firmato una lettera contro il ddl Cirinnà sulle unioni civili, in cui queste sono accusate di moltiplicare “mortificazione e danni, anzitutto alle donne e ai bambini”. Il Consiglio superiore della magistratura desse parere negativo alla sua nomina alla Sapienza, Matone ha poi rinunciato all’incarico dopo essere stata scelta come vice dal candidato del centrodestra a sindaco di Roma Enrico Michetti.