Il processo sul caso Consip si conclude con due condanne e otto assoluzioni. Il Tribunale di Roma ha giudicato colpevoli solo i carabinieri Gianpaolo Scafarto e Alessandro Sessa, condannati rispettivamente a un anno e 6 mesi e a 3 mesi di reclusione.
Assolti, invece: l’ex ministro Luca Lotti; Tiziano Renzi, padre dell’ex premier Matteo; l’ex parlamentare Italo Bocchino; gli imprenditori Alfredo Romeo e Carlo Russo; il carabiniere Emanuele Saltalamacchia; l’ex presidente di Publiacqua Filippo Vannoni; e Stefano Massimo Pandimiglio.
I reati, contestati a vario titolo, erano millantato credito, traffico d’influenze, tentata estorsione, favoreggiamento, falso e rilevazione di segreto. La Procura aveva chiesto otto condanne e due assoluzioni (per Renzi senior e per Pandimiglio).
Al centro del processo c’erano presunti tentativi di pilotare delle gare d’appalto lanciate da Consip, la centrale acquisti della Pubblica amministrazione italiana, interamente controllata dal Ministero dell’Economia. Il procedimento, inoltre, verteva sulla fuga di notizie circa l’indagine in corso sui tentativi di condizionare le gare.
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