Scontro a distanza tra Matteo Salvini e Fedez sul Concerto del Primo Maggio, che si sta svolgendo alla Cavea dell’Auditorium Parco della Musica di Roma, e non nella classica location di piazza San Giovanni, nel rispetto delle regole anti-Covid. “Il “concertone” costa circa 500.000 euro agli italiani, a tutti gli italiani, attraverso la Rai, quindi i comizi “de sinistra” sarebbero fuori luogo. #1maggio #concertone”, ha scritto sui social il leader della Lega.
Immediata la risposta del cantante: “Il suo partito ci è costato 49 milioni di euro”, ha ribattuto Fedez in un tweet. ”Io vado al concertone a gratis – scrive il rapper – e pago i miei musicisti che non lavorano da un anno e sul palco vorrei esprimermi da uomo libero senza che gli artisti debbano inviare i loro discorsi per approvazione preventiva da voi politici”. Da settimane il cantante sostiene il Ddl Zan, con continui battibecchi con la Lega e Salvini.
A scatenare lo scontro social era stato il messaggio dei senatori e deputati della Lega in Vigilanza Rai Massimiliano Capitanio (capogruppo), Giorgio Bergesio, Laura Cavandoli, Dimitri Coin, Umberto Fusco, Elena Maccanti e Simona Pergreffi: “Se Fedez userà a fini personali il concerto del 1 maggio per fare politica, calpestando il senso della festa dei lavoratori, la Rai dovrà impugnare il contratto e lasciare che i sindacati si sobbarchino l’intero costo dell’evento”. “Con 945.000 posti di lavoro persi in un anno e la disoccupazione giovanile al 33%, se davvero il signor Federico Leonardo Lucia deciderà di promuovere la propria figura attaccando Lega e Vaticano, sarà un insulto al 1 maggio. Non si usano i diritti dei lavoratori per promuovere la propria immagine e fare ulteriori profitti”, avevano aggiunto.
Su Instagram, poi, Fedez ha denunciato come il suo intervento che terrà questa sera sul palco del Concertone sia stato sottoposto ad approvazione. “È la prima volta che mi succede di dover inviare il testo di un mio intervento perché venga sottoposto ad approvazione politica, approvazione purtroppo che non c’è stata in prima battuta o meglio, dai vertici di Rai3 mi hanno chiesto di omettere dei partiti e dei nomi e di edulcorare il contenuto. Ho dovuto lottare un pochino, ma alla fine mi hanno dato il permesso di esprimermi liberamente. Come ci insegna il Primo Maggio, nel nostro piccolo dobbiamo lottare per le cose importanti. Ovviamente da persona libera mi assumo tutte le responsabilità e le conseguenze di ciò che dico e faccio”. E in risposta al comunicato dei deputati e senatori leghisti, il cantante ha chiosato: “Questo comunicato prima ancora che io salga sul palco è da brividi. Un artista può esprimere liberamente le sue idee su un palco? O deve passare al vaglio della politica?”.