Covid, è il giorno dell’arrivo delle prime dosi del vaccino Pfizer in Italia
Le prime dosi del vaccino anti-Covid messo a punto dalla Pfizer/BioNTech sono arrivate in Italia. Questa mattina il furgone che trasporta le 9.750 dosi destinate all’Italia ha superato il confine al Brennero entrando nel territorio nazionale, scortato dai carabinieri e dalla polizia stradale.
Il veicolo – munito di cella frigorifero – è arrivato intorno alle 19,30 a Roma e si è fermato alla caserma dei carabinieri di Tor di Quinto. Nella mattinata di domani, sabato 26 dicembre, avverrà la consegna all’ospedale Spallanzani.
Da ieri i camion-frigo della Pfizer con le prime dosi sono in viaggio dallo stabilimento di Puurs, in Belgio, verso i 27 Paesi dell’Ue, dove arriveranno in tempo per il Vaccine Day fissato per sabato 27 dicembre. Il trasporto verso l’Italia si sta svolgendo con protocolli di sicurezza strettissimi, assolutamente riservati e coinvolgono non solo le forze di sicurezza ma anche i servizi, in modo che il vaccino tanto atteso non possa subire alcun tipo di incidente, come rapine o attacchi informatici.
Ue, von der Leyen: “Vaccino tra 2 giorni è nostra speranza”
“Quest’anno il Natale è differente, ma il mio messaggio oggi è di speranza: insieme possiamo batter il virus”, ha scritto su Twitter la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen. “Tra solo due giorni – prosegue – inizierà la vaccinazione in Europa, una volta che abbastanza persone saranno vaccinate, potremo iniziare a riprendere la nostra vita normale, ma fino a quel momento state attenti. Buon Natale”.
Per il 6 gennaio è attesa la decisione di Bruxelles sull’altro vaccino disponibile, quello di Moderna. In Europa, Regno Unito e Svizzera hanno già avviato la compagna di somministrazione del siero.
Il trasporto e la conservazione delle dosi
L’azienda farmaceutica Pfizer ha sviluppato piani logistici e strumentazioni adeguate per garantire un trasporto efficace, oltreché lo stoccaggio e il controllo continuo della temperatura dei vaccini, come spiega l’agenzia Agi. Il confezionamento e lo stoccaggio delle dosi è stato adattato alla varietà di luoghi in cui si ritiene che avranno luogo le vaccinazioni e sono stati progettati contenitori specifici a temperatura controllata che utilizzano ghiaccio secco per mantenere le condizioni di conservazione raccomandate di -70 gradi centigradi fino a 10 giorni (a contenitore chiuso).
Pfizer utilizzerà sensori termici abilitati al Gps con una torre di controllo che seguirà la posizione e la temperatura di ogni spedizione di vaccini attraverso i loro percorsi prestabiliti: “Questi dispositivi Gps ci consentiranno di prevenire in modo proattivo le deviazioni indesiderate e di agire prima che si verifichino”.
Dopo l’arrivo a destinazione, sono state studiate diverse opzioni di conservazione: si possono ovviamente conservare fino a sei mesi in congelatore a temperatura ultra bassa, che è disponibile sul mercato; oppure si possono utilizzare i contenitori isotermici Pfizer in cui arriveranno le dosi, che possono fungere da unità di stoccaggio temporaneo, purché siano siano riempiti di ghiaccio secco ogni 5 giorni (durata di conservazione fino a 30 giorni di conservazione). Infine il vaccino può essere conservato per cinque giorni in condizioni refrigerate tra i 2 e gli 8 gradi centigradi.
Pfizer assicura anche che dopo 30 giorni nei contenitori termici, i centri di vaccinazione possono spostare le fiale in condizioni di refrigerazione tra 2 e 8° C per altri cinque giorni, per un totale di 35 giorni; ma consiglia che “una volta scongelate e conservate in condizioni di refrigerazione tra 2 e 8 ° C” le fiale non siano “ricongelate o conservate in condizioni di congelamento”.
L’organizzazione per la distribuzione del vaccino in Italia
Le prime 9.750 dosi della Pfizer sono già state suddivise tra le Regioni in base al numero di appartenenti alle categorie che vanno coperte per prime contro il Covid. Ad esempio, 1620 dosi raggiungeranno la Lombardia, 685 la Sicilia, 910 il Piemonte. Al Lazio toccheranno 955 dosi.
Nei giorni successivi al 27 i camioncini della Pfizer raggiungeranno direttamente i 287 hub individuati dalle Regioni e dal ministero della Salute, tra ospedali e Asl, per la materiale consegna del vaccino, considerato che ogni flacone deve esser conservate a meno 70 gradi in apposite celle frigorifere. L’hub dell’aeroporto militare di Pratica di Mare entrerà in funzione solamente quando ci sarà la disponibilità dei vaccini prodotti dalle altre aziende farmaceutiche.
Vaccino in Italia: quali categorie lo riceveranno
I primi ad essere vaccinati, secondo le priorità indicate dal ministero della Salute, saranno gli operatori sanitari e agli ospiti e al personale delle residenze per anziani (Rsa), che in Italia sono in tutto circa 1,9 milioni di persone. Subito dopo toccherà agli ultra ottantenni (4,4 milioni), a chi ha tra i 60 e i 79 anni (13,4 milioni) e a chi ha almeno una patologia cronica (7,4 milioni). Poi si passerà al resto della popolazione.
Il professor Franco Locatelli, presidente del Consiglio superiore di sanità e membro del Cts (Comitato tecnico scientifico) in un’intervista a Il Fatto Quotidiano pubblicata oggi sottolinea che l’obiettivo “è avere a fine estate, inizio autunno 2021, almeno 42 milioni di vaccinati in Italia, il 70 per cento della popolazione”.
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