Primavalle, l’amico di Michelle Causo: “Quando la madre l’ha chiamata, ha risposto lui”
“Girava voce che spacciasse e ho anche sentito dire che ogni tanto si faceva di coca e prendeva psicofarmaci, ma di questo non ne ho mai avuto conferma da Michelle”. Lo ha dichiarato un amico di Michelle Causo, la 17enne uccisa da un coetaneo nel quartiere romano di Primavalle.
“Era la mia migliore amica”, ha detto Valerio Rossi in un’intervista a La Repubblica, parlando del suo rapporto con la studentessa del liceo Gassman. “Lei si confidava con me su tutto. E ora non c’è più”, ha aggiunto, ricostruendo le ore precedenti l’omicidio. “Martedì sera mi ha scritto dal telefono di un amico chiedendomi di cercare O. su Instagram, perché lei non poteva contattarlo. Io non l’ho trovato, ma credo che si siano visti. Una testimone ha detto di aver sentito litigare due persone il giorno prima dell’omicidio, ovvero martedì quando lei lo stava cercando. E l’orario combacia”, ha affermato, confermando che Michelle e il suo assassino “erano amici”.
“Io l’ho conosciuto sotto casa di Michelle. Lui passava di lì e si è fermato a parlare con noi. Non mi conosceva ma ha iniziato a raccontare di tutta la storia con la sua ex”, ha ricordato. “Non lo definirei un delinquente, ma un megalomane sì. Aveva un atteggiamento particolare, ma era molto educato. Girava voce che spacciasse e ho anche sentito dire che ogni tanto si faceva di coca e prendeva psicofarmaci, ma di questo non ne ho mai avuto conferma da Michelle. Comunque, non faceva parte del nostro gruppo, ma è successo che in questo ultimo mese io e Michelle siamo usciti con lui diverse volte”.
“Non credo che lui fosse innamorato di lei”, ha aggiunto. “Michelle non mi ha mai detto nulla a riguardo, ma magari non ne se ne era neanche resa conto e pensava semplicemente che stessero diventando amici. Lei era fidanzata da due anni mentre O. si era lasciato da un mese e mezzo”.
Nell’ultimo mese e mezzo, secondo il ragazzo, Michelle era cambiata. “Lei era diversa, riusciva ad andare a scuola solo una o due volte a settimana e spesso mi chiedeva di andare a casa sua perché stava male”. Un mutamento forse legato al fatto che si vedesse più spesso con il ragazzo che l’avrebbe uccisa “ma lei non mi ha mai raccontato qualcosa in particolare su di lui, era sempre vaga”.
“Io non mi sono minimamente preoccupato del loro rapporto. Però lui si era appena lasciato e in più Michelle veniva da un periodo difficile”. Il giorno dell’omicidio, non era stato avvertito del suo incontro. Una “cosa strana”, l’ha definita Valerio. “Mi diceva tutto. Come ogni giorno, ero convinto che ci saremo visti”. “Mi ha scritto per l’ultima volta alle 12,50. Dopodiché dalle 16,35 non le arrivavano più i messaggi. In quell’arco di tempo la mamma di Michelle l’ha chiamata e ha risposto O. dicendole di non preoccuparsi perché era con lui. Lei lo conosceva e si è fidata”.