Otto persone sono state indagate per apologia del fascismo, in relazione ad alcuni episodi (saluti romani e ostentazione di simboli fascisti) avvenuti nel corso del corteo di Predappio, in occasione dell’anniversario della Marcia su Roma. Sarebbero in corso ulteriori accertamenti. Domenica circa 2mila persone si erano date appuntamento nel paese del Forlivese dove è nato e dove è sepolto Benito Mussolini: il corteo si era chiuso con i saluti romani.
Alla conclusione della manifestazione, uno degli organizzatori, Mirco Santarelli, presidente degli Arditi d’Italia della sezione di Ravenna, aveva chiesto ai camerati di non salutare con il braccio teso, per evitare l’accusa di apologia del fascismo. Un ‘consiglio’ dato con il sorriso che la maggior parte delle camicie nere arrivate un po’ da tutta Italia, e anche dalla Spagna, era stata ben contenta di non rispettare. Oltre a fez in testa, tatuaggi con il busto del duce o con croci celtiche, qualcuno aveva perfino indossato una fascia al braccio con il simbolo delle ‘SS’.