Polmoniti sospette nei bambini, che cos’è il mycoplasma pneumonia
Sarebbe il mycoplasma pneumonia il batterio responsabile delle polmoniti anomale che hanno colpito i bambini in Cina e, ora, anche in Francia dove si sono registrati il 44% degli accessi al pronto soccorso.
Si tratta di un piccolo batterio si trasmette per via respiratoria, in caso di contatti prolungati e il periodo di incubazione varia di 1-3 settimane. I sintomi assomigliano a quelli dell’influenza o del Covid: febbre, spossatezza, tosse.
Interpellato da La Repubblica, Fabrizio Pregliasco, direttore dell’Ospedale Galeazzi di Milano, a proposito di ciò che sta accadendo in Cina ha dichiarato: “Guardando alla pandemia Covid, la Cina ha riaperto più tardi rispetto ad altri Paesi. Quindi, un po’ com’è successo a noi già lo scorso anno, abbiamo visto nei bambini una quota superiore di infezioni respiratorie. Ciò che viene riportato, ma abbiamo informazioni non dettagliate, corrisponde a polmoniti particolari che fanno pensare al Mycoplasma pneumoniae, batterio particolare che può determinare polmoniti di questo tipo”.
“Un agente patogeno particolare per le sue caratteristiche replicative, è a metà strada tra un virus e un batterio, ha effetti più pesanti con peculiarità radiologiche e infiltrazioni” aggiunge il medico.
Il batterio si sconfigge con una terapia antibiotica di una settimana: “Questo microrganismo colpisce in particolare i bambini perché devono ancora formare il proprio sistema immunitario, e i pazienti fragili, perché sono i più deboli”.
Alcuni antibiotici, in particolar modo l’azitromicina, però, si stanno rivelando inefficaci. “Fino al 60%-70% dei casi negli adulti e fino all’80% nei bambini non rispondono al farmaco, l’azitromicina, antibiotico usato per curare la polmonite da Mycoplasma pneumoniae e ad altri della stessa classe di antibiotici” ha affermato Yin Yudong, medico di Malattie infettive a Chaoyang.
La Cina, intanto, dopo la richiesta da parte dell’Oms di fornire spiegazioni riguardo alla misteriosa polmonite, ha fatto sapere che l’epidemia è “dovuta all’influenza e ad altri agenti patogeni noti, non a un nuovo virus”.
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