Pisa, la procura indaga per lesioni volontarie e violenza privata. Piantedosi: “Casi isolati”
Lesioni volontarie aggravate e violenza privata. Questi i reati ipotizzati nell’inchiesta aperta dalla procura di Pisa sulle cariche contro il corteo pro Palestina di venerdì scorso, in cui sono rimasti feriti 13 studenti, 10 dei quali minorenni.
L’attenzione è rivolta sui 15 componenti del reparto mobile che il 23 febbraio ha caricato gli studenti in fuga nel vicolo che porta da piazza Dante a piazza dei Cavalieri. Secondo La Repubblica, gli inquirenti si stanno concentrando in particolare su 4-5 agenti. In aggiunta andranno valutate altre posizioni, come quella di un agente che ha bloccato a terra un ragazzo. La direzione investigazioni generali e operazioni speciali (digos) ha inviato ai magistrati i nomi di chi era in piazza quel giorno e le immagini riprese dalla scientifica in diretta, mentre la questura dovrebbe associare ai volti degli agenti nei video i loro nomi.
Secondo l’Ansa, gli accertamenti s sono concentrati sulla condotta della catena di comando in servizio venerdì scorso, in base all’analisi dei video già esaminati dai carabinieri.
Durante un incontro con i sindacati al Viminale, il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi ha dichiarato “non c’è stata nessuna sottovalutazione ma un atteggiamento disponibile anche all’autocritica”. Secondo il ministro, che giovedì riferirà in parlamento, si è trattato di “casi isolati” senza alcuna “contrazione della libertà di manifestare”, né “cambio di strategia in senso più restrittivo della gestione dell’ordine pubblico” perché, ha aggiunto il ministro “nessuno all’Interno ha interesse ad alzare la tensione”.