Piemonte Friuli migranti rimpatrio volontario assistito | Migranti | Viminale
Il rimpatrio volontario assistito per gli immigrati presenti in territorio italiano sembra aver trovato il suo periodo storico. I primi a sperimentarlo saranno, non a caso, il Piemonte e il Friuli Venezia Giulia.
Lo spot elettorale “aiutiamoli a casa loro” trova la sua espressione massima, ora che la destra ha vinto le ultime elezioni.
In Piemonte con il neo eletto presidente Alberto Cirio e in Friuli Venezia Giulia con Massimiliano Fedriga. Così il neo assessore regionale all’Immigrazione e alla sicurezza Fabrizio Ricca ha dichiarato a La Repubblica:
“Questo progetto vuole consigliare gli immigrati sulle possibilità di lavoro nei Paesi d’origine, supportarli nell’organizzazione e nel finanziamento di un’attività e agevolarne il rimpatrio. Diamo un segnale sui rimpatri. Abbiamo sempre detto “aiutiamoli a casa loro” ora iniziamo a farlo e gli spieghiamo che possono star bene anche senza partire dai loro Paesi. Gli paghiamo anche il biglietto aereo e gli diamo un contributo per aprire un’attività “.
Piemonte Friuli migranti rimpatrio volontario assistito | Il progetto
L’idea, che si concretizzerà nei prossimi mesi, parte dal Dipartimento per le libertà civili e l’immigrazione del ministero dell’Interno.
In sintesi l’Italia erogherà dai 2 ai 5 mila euro agli stranieri che vogliono tornare nel proprio paese.
I migranti che vorranno partecipare al programma dovranno presentare un progetto, attuabile nel loro paese d’origine, che verrà esaminato da una commissione.
Il rimpatrio volontario assistito riguarda gli stranieri residenti, migranti economici, migranti in attesa dell’esame della commissione per il riconoscimento della tutela umanitaria, persone ospitate nei centri di accoglienza.
Non è un caso che per il progetto siano state selezionate Piemonte e Friuli Venezia Giulia: due regioni sì di frontiera, ma anche neo roccaforti leghiste.
Piemonte Friuli immigrati rimpatrio volontario assistito | il bando
Nei prossimi mesi ci sarà quindi una riunione tecnica che metterà a punto il bando da aprire e i dettagli dei contributi.
Per far sì che l’iniziativa venga recepita dalle persone interessate si avvierà una comunicazione capillare unita a degli sportelli informativi.
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