C. D. è stato condannato dal Tribunale di Roma a tre mesi e quindici giorni di reclusione con l’accusa di lesioni e violenza privata nei confronti della sua ex colf Halyna Levkova. Il pm aveva chiesto nove mesi. È stato condannato a risarcire anche 2.500 euro alla parte civile.
I fatti risalgono al 5 luglio 2014 quando la donna è stata aggredita e cacciata di casa in piena notte, nel cuore dei Parioli, dopo aver chiesto all’uomo di abbassare il tono della voce. L’imprenditore, infatti, stava litigando con la fidanzata di allora e Levkova non riusciva a prendere sonno. La sua stanza era senza porta. Dopo la richiesta, secondo l’accusa, il figlio del cantante ha perso la pazienza e ha picchiato la donna.
L’imputato, che si è dichiarato innocente, ha detto: “Spero che l’appello ribalti la sentenza. La sua camera senza porta? È vero ma perché era situata al piano superiore, dove viveva sola e così l’ha voluta chi ha costruito l’edificio. Sono finito sotto processo per il cognome che porto”. E su Instagram ha scritto: “Ci tengo a precisare una cosa: ho perso il primo grado di un processo basato su un livido dietro ad un braccio con una prognosi di tre giorni, ripeto di tre giorni… diagnosticato a distanza di 48 h dai presunti fatti più di sette anni fa. Avrei gradito che la cosa finisse oggi ed evitare il solito circo mediatico e banali commenti, purtroppo non è stato così, mi toccherà aspettare ancora alcuni mesi”.