Piazza San Carlo, 240 persone risarcite: “Riconosciuta la sindrome da guerra”
Sono oltre 240 le “persone offese” che sono state risarcite nel procedimento giudiziario per la vicenda di piazza San Carlo, a Torino, dove la sera del 3 giugno 2017 durante la proiezione su maxischermo della finale di Champions League una serie di ondate di panico provocarono 1.500 feriti e in seguito la morte di due donne.
A riportare la notizia è l’agenzia Ansa, che lo ha appreso oggi, venerdì 22 novembre, a margine della ripresa dell’udienza preliminare a carico di 15 imputati, tra cui figura la sindaca Chiara Appendino, presso il Palazzo di Giustizia di Torino.
In particolare, 243 feriti sono stati già risarciti su 300 parti civili.
A una giovane donna della provincia di Torino è stata riconosciuta, dopo le visite degli specialisti effettuate durante le trattative con le assicurazioni dei responsabili civili, la “sindrome da stress post traumatico“, la patologia considerata caratteristica dei soldati reduci di guerra. La donna ha spiegato che, a causa del trauma, non ha più potuto nemmeno recarsi a Torino senza essere accompagnata.
Ma ci sono anche altre persone offese, circa 80, che non hanno ancora raggiunto un accordo per il risarcimento. Altre cinque oggi hanno chiesto di costituirsi parte civile.
Tra le persone risarcite ci sono anche i familiari (i genitori e la sorella) di Erika Pioletti, 38 anni, morta dopo dodici giorni di agonia. L’altra vittima fu la 65enne Marisa Amato, rimasta paralizzata e morta il 25 gennaio scorso.
Il processo per i fatti di piazza San Carlo riguarda la sindaca di Torino Chiara Appendino e altri 14 amministratori e funzionari pubblici. Secondo quanto riporta il Corriere della Sera, la sindaca si avvia verso il rito abbreviato. Gli imputati sono accusati di disastro e omicidio colposi per l’organizzazione e la gestione della proiezione sul maxischermo della finale di Champions League Juventus-Real Madrid.
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