Quasi tutte le Regioni italiane da oggi tornano in arancione, mentre il governo riflette sulle date delle prime riaperture, che difficilmente arriveranno entro la fine di aprile. Più probabilmente, si riaprirà nel mese di maggio, in modo da poter contare sulla copertura vaccinale delle fasce più anziane (e dunque più a rischio) della popolazione.
L’obiettivo del governo è aprire per non richiudere più. Il timore, con la variante inglese ormai diventata dominante, è che si ripeta quanto accaduto con la Sardegna, dove nel giro di tre settimane si è passati dalla zona bianca alla zona rossa.
L’Italia torna quasi tutta arancione
Da oggi, lunedì 12 aprile, l’Italia torna quasi tutta in arancione, con le riaperture di negozi, parrucchieri, centri estetici e spostamenti consentiti in ambito regionale. A restare in zona rossa sono solo Val d’Aosta, Puglia, Campania e Sardegna.
Con i nuovi cambi di colore, torneranno inoltre in classe 6,5 milioni di studenti, che si alterneranno in aula. Ma l’obiettivo del governo Draghi, se la situazione epidemiologica e la campagna vaccinale lo consentiranno, è far tornare a scuola tutti gli studenti italiani da lunedì 3 maggio, consentendo loro loro di chiudere l’anno in aula.
Riaperture: in settimana la valutazione su parametri e date
Il Cts (Comitato tecnico scientifico) tornerà a riunirsi nella giornata di oggi, per individuare i parametri per le riaperture e i nuovi protocolli per la ripartenza di ristoranti, bar, cinema e teatri. Una prima valutazione del governo sulle date è attesa per metà settimana, poi si svolgerà il consueto monitoraggio settimanale dell’Iss previsto per venerdì.
In ogni caso, le zone gialle non torneranno prima di maggio, quando sarà possibile la riapertura di bar e ristoranti a pranzo. Una risposta parziale alle proteste della categoria, che oggi tornerà a manifestare a Roma dopo gli scontri dei giorni scorsi.
“Già dalla prossima settimana vedremo i numeri migliorare di molto e già nel mese di maggio vedremo le riaperture“, ha spiegato ieri a Domenica In il viceministro della Salute Pierpaolo Sileri. “Torneremo con i colori. Non dobbiamo correre troppo, ma sicuramente riaprire. Per i ristoranti possono già riaprire da maggio, a pranzo e verosimilmente da metà maggio anche a cena“.
“Se andiamo avanti così con la vaccinazione perché non dobbiamo copiare quello che sta facendo l’Inghilterra?”, ha sottolineato Sileri. “Siamo a circa due mesi di ritardo rispetto al Regno Unito. Quindi direi che maggio è il mese della programmazione delle riaperture progressive“.
Vaccini, in settimana arriva J&J. Pfizer anticipa le consegne
Le forniture vaccinali di questa settimana saranno decisive per la campagna, e dunque anche per le date delle riaperture. Secondo quanto riporta il Corriere, una buona notizia arriva da Pfizer: l’azienda ha promesso infatti di anticipare di un mese le consegne dei prossimi trimestri.
A questo si aggiunge la prima consegna del vaccino di Johnson & Johnson, l’unico vaccino monodose, di cui sono attese circa 184mila dosi, le prime delle 400-500mila che arriveranno tra il 16 e il 19 aprile. I vaccini dovrebbero arrivare tra domani e mercoledì all’hub della Difesa all’aeroporto di Pratica di Mare e poi essere distribuiti alle Regioni.
Leggi anche: 1. Come cambia il colore delle regioni: in 6 passano all’arancione, la Sardegna diventa rossa /2 Locatelli: “Aperture ponderate o roviniamo tutto. Vaccini, possibile allungamento dell’intervallo tra le due dosi” /3. Vaccini e seconda dose, gli esperti: “Sarà possibile cambiare farmaco”
Leggi l'articolo originale su TPI.it